SAN GABRIELE DELL’ADDOLORATA – QUANDO LA SACRA IMMAGINE DELLA SANTISSIMA VERGINE LO CHIAMO’ A SE

ERA IL 22 AGOSTO DEL 1856

La graziosa città italiana di Spoleto, vicino a Perugia, si svegliò raggiante di gioia una mattina dell’Ottava dell’Assunzione di Maria, il 22 agosto 1856. I suoi abitanti celebravano con giubilo la festa della Patrona, per rendere uno speciale ringraziamento per essere stati liberati dalla peste che aveva devastato la regione negli ultimi anni.

Un bel quadro della Madre di Dio, noto come la Madonna del Duomo, o la Sacra Icona, era stato tolto dal suo reliquario per esser portato lungo le strade, in solenne processione. Era un’icona di stile bizantino donata alla città dall’imperatore Federico Barbarossa nel 1155, come segno di riconciliazione e di pace. Secondo la tradizione, sarebbe stata dipinta da San Luca ed era conservata nella Cattedrale di Costantinopoli fino all’epoca delle persecuzioni iconoclaste.

Non c’era, in quelle animate strade, chi non cadesse in ginocchio vedendo sfilare in gran pompa la miracolosa immagine della Regina del Cielo. Tutti speravano di ricevere da Lei una grazia anelata, una consolazione, una benedizione particolare.

Tra la grande quantità dei fedeli che aspettavano il passaggio della venerata icona, spiccava, quel giorno, un giovane dal portamento distinto e gioviale. Quando la Sacra Immagine della Santissima Vergine passò davanti a lui e il suo sguardo lo fissò, sentì distintamente nel profondo del suo cuore queste indimenticabili parole: “Francesco, che stai a fare nel mondo? Tu non sei fatto per il mondo. Segui la tua vocazione!”1

In quel momento, versando abbondanti lacrime di riconoscenza e compunzione, prese la ferma decisione che da tempo trascurava: esser religioso, decidendo di entrare nella Congregazione dei Passionisti. “Oh! In quale abisso sarei certamente caduto se Maria, benevola persino con quelli che non La invocano, non fosse accorsa misericordiosamente in mio aiuto in quell’Ottava della sua Assunzione!”2, avrebbe egli esclamato, qualche tempo dopo.

Tale episodio commovente ha segnato la svolta decisiva nella vita breve, ma gloriosa, di uno dei grandi santi del XIX secolo: San Gabriele dell’Addolorata, noto come “il santo dei giovani, dei miracoli e del sorriso”.

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