Scandalo tangenti nella ricostruzione post-sisma: ex Colonnello Esercito a capo dell'organizzazione

Sette arresti ai domiciliari e altri quattro indagati per associazione a delinquere, corruzione, concussione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico e induzione indebita a dare o promettere. Sequestrati 330 mila euro considerati frutto di tangenti. Stiamo parlando del “Piano Abruzzo” che ha preso piede nella ricostruzione post sisma a Bussi e Bugnara, ma l’obiettivo finale era il capoluogo aquilano. Sette persone tra pubblici ufficiali, tecnici progettisti ed imprenditori nei Comuni di Bussi sul Tirino, Pescara, Popoli, Perugia, Gubbio ed Assisi, sono finiti agli arresti domiciliari su disposizione del Gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea.

Appalti in cambio di tangenti, dove le ditte erano costrette a pagare per ottenere i lavori. La tariffa variava dal 5 al 20 %. Non solo, anche favori come la riparazione di un tetto, il prestito di una macchina oppure l’assunzione di una figlia senza lavorare. Ad orchestrare tutto un ex colonnello dell’Esercito di 80 anni, Giampiero Picciotti, che insieme agli altri aveva messo in piedi il consorzio Ges.com .

Gli imprenditori erano costretti a pagare se volevano ottenere i lavori. L’inchiesta è partita da un esposto anonimo.

 

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