Sulmona. Piano regolatore, la Confesercenti contraria alla Provincia

Variante alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Territoriale del Nucleo Industriale di Sulmona: La Confesercenti è contraria alla Delibera della Provincia dell’Aquila.


Troppo trionfalismo circola in queste ore per l’approvazione da parte della Provincia, della Variante alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Territoriale del Nucleo Industriale di Sulmona.
La Confesercenti esprime la propria contrarietà e disappunto, in quanto questo atto sancisce la morte definitiva della Città e di tutto il commercio di vicinato e, quindi, anche del Centro.Trasformare un’Area Industriale in Crea Commerciale e/o di Servizi, significa rinunciare ad uno sviluppo armonico del territorio che, con le sue differenziazioni e specifici alla speculazione immobiliare creando un vero e proprio mercato dei capannoni vuoti.


La Confesercenti è da sempre contraria all’apertura di negozi di vicinato in aree industriali, come è da sempre contraria all’avvio di nuove attività di Grandi Centri Commerciali, perché non è con questo che si rilancia l’economia locale! Così si possono suonare soltanto le campane a morto per l’intera economia del territorio.

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Una oculata gestione delle aree produttive, impongono alle Amministrazioni Pubbliche di salvaguardare le piccole e medie attività commerciali: la qualità della vita della Città, le occasioni di sviluppo turistico, le esigenze di mantenere intatto un tessuto produttivo e di servizi su tutto il territorio, non passano certo per l’insediamento di nuova Grande Distribuzione. Oggi la grande distribuzione detiene quote di mercato pari al 40 per cento nel settore del no-food e del 90 per cento per il food, facendo dell’Abruzzo un caso nazionale: nella nostra regione la GDO sfiora il doppio della media nazionale. La Commissione Europea ha ammesso che per ogni singolo posto di lavoro creato nella grande distribuzione se ne perdono 2,5 nelle piccole imprese. Questo significa che agevolando la speculazione in aree industriale, chiuderanno tutti i negozi che sono in centro e nell’immediata periferia. E sulla chiusura delle PMI si esulta? C’è qualcosa che non quadra. Anche perché, non va dimenticato, che proprio per l’azione decisa della Confesercenti, la Regione Abruzzo si è dotata di uno strumento che ha imposto la moratoria sulle aperture della Grande Distribuzione, fino al 31 dicembre del 2018. Con la nuova Legge quadro regionale sul Commercio, probabilmente (speriamo!) la moratoria verrà prorogata.


La Confesercenti, a questo punto, vista la negatività della deliberazione provinciale, spera vivamente che la Regione approvi la Nuova Legge sul Commercio così come è stata concordata con tutte le Associazioni di categoria che rappresentano la piccola, la media e la grande distribuzione, affinché si annullino gli effetti di questa sveltina elettorale approvata, restituendo dignità sia alla politica che al lavoro ed alle imprese del territorio abruzzese.

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