TERAMO – TROVATE TRACCE DI TRICHINELLA IN CARNE DI CINGHIALE

PROCEDURE DI SICUREZZA AVVIATE

In un cinghiale, abbattuto durante la caccia di selezione riaperta dopo lo stop dovuto al covid-19, sono state trovate nella carne  tracce di Trichinella. La Trichinella spiralis è un parassita che si rinviene in tutto il mondo e su un gran numero di specie animali, tra cui i topi, i maiali e l’uomo. Esso può attaccare quasi tutte le specie di mammiferi e a volte anche specie di uccelli. È la causa della trichinellosi. La Trichinella è il più piccolo nematode conosciuto dall’uomo. Esso possiede un ciclo di vita inusuale: i piccoli vermi adulti maturano nell’intestino di un ospite intermedio come ad esempio un maiale. Ogni femmina adulta produce gruppi di larve vive, che passando attraverso la parete intestinale, entrano nella circolazione sanguigna (per nutrirsi) e nel sistema linfatico. Una volta localizzate grazie al flusso a livello muscolare, in pochi minuti penetrano nel tessuto muscolare striato. Una volta nel muscolo si incistano, o vengono racchiuse in una capsula. Gli uomini possono infettarsi mangiando carne infetta di maiale o di carnivori selvatici quali volpi, gatti o orsi. Il metodo migliore per eliminare questo piccolo verme sta nella completa cottura dell’alimento o nel congelamento protratto per oltre 37 giorni a -15 °C. Un congelamento prolungato uccide le larve. Le larve incistate nei muscoli rimangono vitali per un certo periodo di tempo. Quando il tessuto muscolare viene ingerito da un essere umano, le cisti vengono digerite nello stomaco; le larve vengono rilasciate e migrano nell’intestino del soggetto per iniziare un nuovo ciclo vitale. Le femmine vivono circa sei settimane e in questo periodo di tempo possono rilasciare delle larve. La migrazione e l’incistarsi delle larve può causare febbre, dolore e può portare persino alla morte a causa della loro capacità di mangiare tessuto vivente. Avviate le procedure di sicurezza.

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