Terremoto, 28 milioni di euro donati con gli sms ma fermi alla Tesoreria dello Stato

Torna a tremare la terra nel Centro Italia ma ancora più forte delle scosse, del freddo e ancora più forte della paura arriva la notizia, gelida, che i 28 milioni di euro donati dagli italiani (attraverso il 45500) per i terremotati di Marche, Lazio e Abruzzo sono ancora fermi nel conto aperto presso la Tesoreria Centrale dello Stato.
Per una logica che appare puramente burocratica i soldi ci sono ma non si possono toccare.

Il “protocollo d’intesa per l’attivazione e la diffusione dei numeri solidali”, firmato con le società di telefonia che raccolgono gli sms solidali, e disponibile sul sito della Protezione civile, prevede un percorso preciso: un percorso che, sinceramente, sembra non tener conto del freddo, della neve, delle esigenze territoriali, dei bisogni della popolazione e del terrore generato dalle nuove scosse.

Anche il Movimento 5 Stelle ha chiesto conto al governo dei soldi raccolti. “Una procedura incredibilmente lenta che stride rispetto all’emergenza – spiega Laura Castelli – il paradosso è che la solidarietà resta ostaggio della burocrazia”. La certezza, alla faccia dell’emergenza, delle popolazioni allo stremo e di chi ha donato in nome della solidarietà, è che, alla fine, i soldi dovrebbero arrivare.

 

Alex Amiconi

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