TOLLO. LEVE: “IL SINDACO VA ALLA RICERCA DELLA CREDIBILITA’ PERDUTA”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

Il Sindaco di Tollo Angelo Radica va alla ricerca di una credibilità oramai perduta, ritiene di poterla recuperare assumendo le modalità della vittima, scrivendo addirittura di un attacco congiunto delle due opposizioni, all’eroe che “lavora” solo ed esclusivamente per il bene della collettività. Siccome il profilo psicologico del soggetto è ormai noto a tutti, è evidente che siamo in presenza di una trasformazione in senso  “vittimista” del nostro prode scudiero. Tralasciando la disquisizione tra vittima e vittimista bisogna sempre ricordare e premettere, cosa che il Sindaco Angelo Radica stranamente dimentica, che il Gruppo “Art. 1 per Tollo”, non è un gruppo di opposizione, ma è rappresentato dal consigliere, eletto nelle file della maggioranza, che ha raccolto il maggiore consenso, che ha votato, a favore, la maggior parte delle delibere proposte in consiglio comunale e che ha un ruolo di controllo esterno “sull’operato del monarca” solo ed unicamente perchè il sovrano si è fatto imporre una scelta dall’esterno. Si potrebbe dire che in questo caso è stato poco autoritario, a dispetto di chi lo accusa di essere un despota. Ma si sa che il Sindaco paladino non è né autorevole, né autoritario, perchè anche per essere autoritario occorre una certa personalità, che al nostro fa difetto. Si legge  addirittura di polemiche di basso livello e  pensiamo:.. “ecco è cambiato, si sta ravvedendo, finalmente un po’ di autocritica”, ma leggendo bene, ci accorgiamo che l’accusa è rivolta alle opposizioni che hanno il grande torto di opporsi e di “controllare” e non di osannare colui che ci guida verso la felicità. Dopo aver fatto un parziale, in dipendenza della vicinanza al trono, elenco di chi per ovvi problemi è indietro con rate di Ici, Imu, Tari e vari balzelli, dopo aver pubblicato sul  “giornale del reame”, l’elenco parziale degli abitanti il regno che avevano  chiesto un aiuto per un lavoro, dopo che ha reso noto un documento riguardante un “suddito ribelle”, documento  che non doveva essere divulgato, ma si sa che la privacy è un concetto dei tempi moderni sconosciuto in un regime di  monarchia comunale, dopo tutto questo,  “colui che ci condurrà alla vittoria” imputa “alle opposizioni” il “basso livello” e “l’attacco personale”. Preso dalla sindrome di accerchiamento, il “Signorotto”  rinchiuso nella sua dimora reale, accusa le opposizioni di far ricorso alle “carte bollate”, per il solo fatto che le stesse, non avendo altro mezzo, hanno inviato agli organi preposti al controllo, gli atti del regno,  per una verifica, sulla bontà degli stessi. All’accerchiamento del castello, in preparazione dell’assalto finale,  sì stanno unendo anche forze esterne che contestano il mancato rispetto della legge, per quanto riguarda la composizione del  “gran consiglio del re”, la giunta. Ma si sa, il monarca è al di sopra della legge, deve “far rispettare” la  legge e “non rispettarla”.  Nel frattempo siccome le casse del regno languono, si impongono balzelli a tutti i cavalli che transitano, di notte, autovelox, sul suolo del reame tipo: che portate? Dove andate?.un fiorino.

Il Sindaco chiude in bellezza, riportando una frase che fa tornare alla mente quella più volte detta  da un signore, ottuagenario,  che per anni ha governato e che ahimè o hainoi, si appresta a tornare: “Mi vogliono colpire per vie giufiziarie”..Mancano solo i giudici comunisti è il film è già visto. Diciamo che “il Re è nudo” e non è un bel vedere.

Nel frattempo sotto l’albero, tutto scorre tranquillo, anche se le acque “chete” del fiume  cominciano ad agitarsi: “mica starà arrivando qualcuno?” Aspettiamo, la pazienza non manca.

 

Gruppo consiliare 

Art.1 per Tollo

Ettore Leve

già vice sindaco

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