TRAGEDIA DI RIGOPIANO – 23 AVVISI DI GARANZIA

23 sono gli avvisi di garanzia in corso di notifica dalla Procura di Pescara nell’ambito delle indagini per il crollo dell’Hotel Rigopiano. 

Da parte della Procura di Pescara sono stati emessi oggi 23 nuovi avvisi di garanzia per la vicenda dell’Hotel Rigopiano, travolto da una valanga lo scorso gennaio. con 29 vittime. Gli avvisi di garanzia sono in corso di notifica presso il comune di Farindola, la Provincia di Pescara, la Regione e la Prefettura. C’è anche l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo nell’elenco di questo secondo “round”, dopo i primi avvisi già notificati nei mesi scorsi ad altri indagati tra i quali il presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, ed il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta.

Provolo era stato trasferito a Roma nelle scorse settimane. Tra i reati ipotizzati dalla Procura guidata dal capo Massimiliano Serpi, che ha firmato gli avvisi insieme al sostituto Andrea Papalia ci sono quelli di omicidio e lesioni plurime colpose per tutta la catena dei soccorsi, che va dagli indagati della prefettura al Comune di Farindola. Per gli altri indagati sono ipotizzati anche i reati di falso e abuso edilizio.

L’EX PREFETTO DI PESCARA: “MASTICO AMARO”

“Mastico amaro”. E’ il laconico commento dell’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, raggiunto oggi dall’avviso di garanzia per la vicenda di Rigopiano. Provolo è stato trasferito nei giorni scorsi a Roma. ”Ho sempre detto che parlano le carte, i verbali – dice all’Ansa – Noi abbiamo lavorato, poi se uno mi chiede se si potevano fare le cose meglio, beh, se potevamo fare qualcosa di più, insomma, tutto può accadere. Ma l’essenziale è stato fatto, quindi questa cosa un po’ mi ferisce perchè questa, come ho detto spesso, è una cosa che porterò sempre nel cuore”.

Questo l’elenco degli altri indagati: i funzionari della Provincia Paolo D’Incecco, Mauro Di Blasio, Giulio Honorati, Tino Chiappino (in relazione alla viabilità), gli amministratori e tecnici di Farindola Massimiliano Giancaterino, Luciano Sbaraglia, Antonio De Vico, Enrico Colangeli (per quanto di competenza del Comune), i dirigenti regionali Antonio Sorgi, Pierluigi Caputi, Carlo Giovani, Vittorio Di Biase, Emidio Primavera e Sabatino Belmaggio (rispetto agli inadempimenti sulla carta di localizzazione delle valanghe), gli imprenditori Andrea Marrone, Marco Del Rosso, Bruno Di Tommaso e Giuseppe Gatto (per gli inadempimenti alla normativa di sicurezza nel resort), ed i funzionari della Prefettura Leonardo Bianco e Ida De Cesaris, per la tardività della macchina dei soccorsi.

I PARENTI DELLE VITTIME

Appresa la notizia relativa agli sviluppi dell’inchiesta sul disastro dell’Hotel Rigopiano, con il numero degli indagati che è salito a 23, i familiari delle vittime si sono messi in viaggio verso Pescara, dandosi appuntamento per oggi pomeriggio, intorno alle 16, davanti alla Procura. In Abruzzo stanno arrivando familiari delle vittime dalle Marche, dal Lazio e dall’Umbria. Ci saranno certamente, tra gli altri, il presidente del Comitato delle vittime, Gianluca Tanda, il superstite Giampaolo Matrone e i familiari di Valentina Cicioni. Tanda spiega di essersi sentito con altri familiari delle vittime e che nel commentare l’accaduto “non è mancata l’ emozione. Siamo soddisfatti perché ci avevano promesso sviluppi entro l’anno e questo è successo – conclude l’esponente del comitato – non significa ancora nulla, ma è un segnale molto positivo”     

 

 

( Cicchetti Ivan )

 

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