Uomo decapitato e la testa usata come un pallone

Teste di rivali usccisi prese a calci da Boss mafiosi, killer che, per tremila euro al mese, si sono accollati numerosi omicidi. Scenari inquietanti emergono dal racconto di un pentito della criminalità organizzata di Secondigliano. Rivelazioni che ora sono al vaglio degli inquirenti della Procura della Repubblica partenopea.
A svelare ciòvè Pasquale Riccio, collaboratore di giustizia, che al pm Maurizio De Marco, ha riferito particolari inediti sull’omicidio di Mina Verde. Mina venne uccisa nelle campagne di Sant’Antimo (Napoli) all’età di 22 anni, nel novembre del 2004, con diversi colpi d’arma da fuoco, dopo essere stata torturata. Poi il cadavere venne dato alle fiamme.

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