Usain Bolt: "Altre due medaglie e diventerò immortale."

Che Usain Bolt fosse l’uomo più veloce del mondo lo sapevamo già. Impossibile non ricordare i suoi successi, i suoi record, le sue esultanze plateali. Eppure la sua volontà di ritirarsi dopo la partecipazione a Rio lasciavano presagire una condizione fisica non proprio ottimale. Si trattava invece solo del giusto preambolo prima dell’impresa: diventare leggenda. Partenza non eccezionale per il campione giamaicano costretto a rincorrere fino a che, all’altezza degli 80 metri, il suo eterno rivale, Justin Gatlin, non può far altro che vederlo tagliare il traguardo. Dopo il terzo oro consecutivo nei 100 mt è compiuto anche lo sprint su una divinità come Carl Lewis. Nessuno come lui. Dopo Pechino e Londra Usain Bolt, con i suoi 9”81, è l’indiscusso sovrano dei 100 mt. L’americano Gatlin, coperto di fischi, si accontenta di un 9”89. A completare il podio i 9”91 del canadese De Grasse. “Sono stato brillante. Non sono andato troppo veloce ma sono contento di aver vinto. Non sono convinto di ritirarmi, almeno non del tutto.” Di sicuro i suoi rivali sono avvisati: “Altre due medaglie e poi posso diventare immortale.”

Alex Amiconi.

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