VIA TRONTO, SBLOCCATO L’APPALTO DI UN’INCOMPIUTA STORICA. SINDACO E BLASIOLI: “CONSEGNATI I LAVORI E DITTA GIÀ ALL’OPERA. TRA 270 GIORNI POTREMMO AVERE 64 APPARTAMENTI PRONTI”

Torna ad essere un cantiere attivo quello del Contratto di Quartiere 1 in via Tronto, dove sono ripresi i lavori per il completamento delle 2 palazzine che ospiteranno 64 alloggi di edilizia residenziale pubblica. Stamane il sindaco Marco Alessandrini, con il vicesindaco Antonio Blasioli, il direttore del compartimento tecnico Tommaso Vespasiano e il responsabile del servizio Angelo Giuliante hanno consegnato sul posto alla ditta i lavori. Il consorzio in 270 giorni porterà a termine gli interventi, bloccati da anni da contenziosi e lungaggini: si tratta del consorzio Artek rappresentato dal responsabile Urbano Milillo presente sul posto. Al momento gli operai stanno bonificando l’area dei lavori da rifiuti e da tutto il materiale inerte, in modo da poter avviare subito dopo le lavorazioni sulle palazzine. Sul cantiere erano presenti anche alcuni cittadini che vivevano in via Lago di Borgiano, negli edifici sgomberati per rischio staticità: i 64 alloggi consentiranno infatti di dare una sistemazione definitiva a molti di quei nuclei che hanno vissuto la più grande emergenza abitativa mai manifestatasi in città.

“Abbiamo seguito la riattivazione di questo cantiere passo passo e con grande determinazione perché ripartisse il prima possibile – così il sindaco Marco Alessandrini – Voglio ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa ripresa, a partire dal vicesindaco Antonio Blasioli, ad arrivare anche all’architetto Tommaso Vespasiano, a capo del Dipartimento tecnico del Comune e al geometra Giuliante che hanno voluto recepire velocemente il nostro input relativo alla necessità di completamento di questa incompiuta e al settore Gare ed appalti dell’Ente, che dopo l’emergenza di via Lago di Borgiano ha concesso un’attenzione preferenziale a questa gara.  Indubbiamente questo progetto rappresenta qualcosa in più di una speranza per le 74 famiglie costrette a lasciare le palazzine di via Lago di Borgiano e ci consente orgogliosamente di togliere dall’elenco delle incompiute un’altra opera, che dal 2006 staziona in una parte sensibile di città, qual è via Tronto, all’inizio di una delle periferie più a rischio della città, su cui questa Amministrazione ha rivolto una particolare attenzione comprovata dai lavori in corso e che affideremo e dall’investimento progettuale sul bando delle periferie che il governo gialloverde ha bloccato, pur riempiendosi la bocca di premure e denunce in campagna elettorale verso la comunità che qui vive e non avrà quelle opere. Noi invece abbiamo lavorato e lavoreremo ancora per dare risposte concrete e non illusioni”.

“La progettazione definitiva ed esecutiva della palazzina che conta 64 appartamenti, è stata approvata con la Delibera di Giunta del 1 giugno 2017 – aggiunge il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Antonio Blasioli – chiediamo alla ditta di rispettare i 270 giorni di lavorazione perché Pescara aspetta questi appartamenti da troppo tempo. Grazie alla struttura che ha lavorato con impegno e anche con partecipazione umana a sbrogliare una matassa che parte dal 2001 e che si complica nel 2006. La procedura nasce infatti con un progetto sperimentale di edilizia sovvenzionata nel 2001, incardinata al Ministero delle infrastrutture. Comune di Pescara, Ater, Regione Abruzzo e per l’appunto Ministero sono i soggetti che diedero vita al Contratto di quartiere 1. L’importo stanziato da questi soggetti è pari a 18.309.853,50 di euro, non tutti per le palazzine di via Tronto. Nel 2004 venne approvato il progetto definitivo dell’opera; nel 2005 venne approvato il progetto esecutivo; nel 2006 la prima gara individuò la società realizzatrice: Società costruzioni Generali & Appalti Co. G. & AP. S.p.A. di Napoli. Nel 2013 è stata determinata la risoluzione in danno, riconoscendo un importo dei lavori eseguiti in €. 5.823.335,32 (di cui 5.116.244,11 sull’immobile ad oggi e 707.091,11 per altro immobile che ha avuto adeguamento strutturale, impiantistico e rimozione copertura in eternit). Nel 2016 la R.T.I. “Insight Co. S.r.l (capogruppo), si è occupata della nuova progettazione esecutiva per un importo progettuale di 5.032.790,28 euro. Nel 2017 il Provveditorato alle Opere Pubbliche per l’Abruzzo e la Sardegna ha approvato il progetto e siamo giunti all’appalto, dell’importo a base di gara pari a 3.949.313,37 aggiudicato con il ribasso del 7,6 per cento al consorzio Artek. Abbiamo dovuto scontare dei ritardi, perché il contenzioso con la precedente ditta, che pende attualmente in Corte d’Appello, ha determinato una seconda CTU che ci ha chiesto delle verifiche ulteriori prima di far ripartire i lavori per non modificare lo stato dei luoghi.  Non potevamo fare altrimenti ed abbiamo dovuto provvedere anche a rendere il cantiere stimabile, effettuando dei lavori di pulizia e messa in sicurezza in quella fase per agevolare la perizia e così la ripresa dei lavori.

Questo cantiere ci preme molto, perché possiamo togliere dall’elenco delle incompiute un’altra opera che dal 2006 staziona in una parte sensibile di città, qui dietro c’è il parco dell’Infanzia che abbiamo tolto al degrado restituendolo alla gente del quartiere, qui atterra il ponte Flaiano che ha rivitalizzato l’ingresso a questa parte di città e qui si stanno svolgendo lavori importanti di riqualificazione come quelli in corso in via Aterno e quelli che partiranno in via Sacco. La periferia non la molliamo, vogliamo vedere finiti e assegnati questi alloggi che chiuderanno il capitolo dell’emergenza di via Lago di Borgiano con delle destinazioni definitive per gli assegnatari rimasti senza un tetto. Era immorale lasciare questo cantiere chiuso: per la gente che ci ha convissuto in questi anni, per la gente di via Lago di Borgiano, per questa parte di città che ha diritto di risollevarsi. Diamo inoltre una risposta alle oltre 600 famiglie in attesa di una abitazione. Le famiglie di via Lago di Borgiano che decideranno di lasciare le assegnazioni medio-tempore, verranno qui e libereranno quelle case. Vanno considerate anche le famiglie cache uscirono negli anni 2000 da queste palazzine, per verificare gli impegni presi all’epoca, ma tutto questo permetterà di rispondere al 10% delle famiglie che hanno fatto richiesta, e mi sembra il risultato della speranza più importante”.

“Sono tre le tipologie di appartamento – spiega infine l’architetto comunale Angelo Giuliante – Una da 45 mq, una da 60 e l’altra da 85 con 1, 2 e 3 camere da letto in diverse tipologie di monolocale, bilocale e trilocale. E’ un lavoro che riprende e che abbiamo seguito con grande premura per l’importanza che ha per la città e per la zona”.

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