VILLAVALLELONGA – “UN GIORNO IN FATTORIA ” L’EVENTO DELL’ASS. “ROCCA DI CERRO”

“Un giorno in fattoria”, questo il titolo del primo evento organizzato a Villavallelonga, in località Tricaglio, dalla neonata Associazione di promozione sociale “Rocca di Cerro”. La storia di questo “ignoto paesello”, come il naturalista Loreto Grande amava chiamare Villavallelonga, ci insegna che nel medioevo essa veniva
denominata “Rocca d’Acero” o “Rocca di Cerro” ed è proprio dall’antichità che l’Associazione ha voluto affondare le sue radici. A dar vita a quest’ultima è stata la voglia di un gruppo di amici di riportare alla luce la storia e le tradizioni di uno dei borghi più belli e caratteristici della Marsica sia a livello naturalistico che architettonico, valorizzando
altresì il territorio di Villavallelonga ed i suoi prodotti gastronomici, il tutto attraverso il divertimento e l’aggregazione. Primo traguardo quindi raggiunto dall’Associazione il 30 giugno 2018. I veri protagonisti della giornata sono stati i bambini, senza di loro nulla sarebbe stato possibile. L’evento “Un giorno in fattoria” è nato dal desiderio di insegnare ed in qualche modo tramandare, soprattutto tramite i racconti di chi alcune situazioni le ha vissute in prima persona, i segreti dell’arte di allevare gli  animali, lavorare i campi, coltivare e trapiantare ortaggi, stimolando così l’attenzione dei bambini ad una conoscenza più approfondita del loro territorio, con la sua storia e le sue tradizioni. Gli adulti, con l’occasione, hanno avuto la fortuna di poter tornare indietro nel tempo, provare emozioni uniche, vedere la gioia dei bambini mentre correvano nei campi, tenevano in braccio un pulcino, guardavano mungere una pecora ed imparavano i segreti per fare il formaggio. Per un giorno intero, in un luogo incontaminato, trasformato in una mini fattoria curata nei minimi particolari nel rispetto della natura e degli animali, tanti bambini anche insieme ai loro genitori, hanno lavorato, imparato, mangiato e giocato tutti insieme, come una grande famiglia! Durante la lezione sugli animali tenuta dal Dottor Enrico Gismondi, poi, i
presenti hanno anche scoperto perché la ricotta si chiama così: “perché è ricottosa” ha spiegato Francesco!In seguito, guidati da zia Mariapasqua, figlia di pastori che hanno vissuto le mandre e praticato la transumanza, i bambini per qualche ora si sono trasformati in piccoli casari. Dopo aver scaldato il latte, fatto riposare ed aggiunto un pizzico di caglio, hanno iniziato a strizzare nelle loro fascelle ognuno la propria porzione di formaggio. Mentre lavoravano, i bambini ed anche qualche genitore (di nascosto) ne approfittavano per mangiarne un po’! Infine da casari sono passati ad essere contadini. Nei loro vasetti, grazie all’aiuto e alla spiegazione di Miriana Coccia, nipote di agricoltori ed allevatori, studentessa di “Produzioni animali” all’Università degli Studi di Perugia, hanno trapiantato ognuno la propria piantina e per evitare che qualche uccellino la mangiasse si sono impegnati a costruire gli spaventapasseri.A fine giornata, ai quasi 80 bambini che hanno aderito all’iniziativa, sono stati consegnati dei diplomi. I pastori nella storia e nelle tradizioni di Villavallelonga hanno sempre occupato un posto importante per cui uno dei tanti obiettivi
dell’Associazione è quello di riscoprire e raccontare tramite altri eventi, mostre e convegni la vita degli avi pastori ed in particolare la pratica della transumanza. A tal proposito il 28 e 29 luglio a Villavallelonga, in località Tricaglio, si
potrà rivivere “Una notte nello stazzo” (info sulla pagina Facebook “Rocca di Cerro – Associazione di promozione sociale”. Un popolo non può anzi non deve dimenticare il proprio passato. Un popolo senza tradizioni, senza memoria, è un popolo senza anima, un edificio privo di fondamenta. L’Associazione “Rocca di Cerro” ci tiene a ringraziare per il sostegno e l’aiuto: Emilia Coccia, Anselmo Lippa, il Gruppo Alpini di Villavallelonga, il Dottor Enrico Gismondi, Miriana Coccia, Ivo Corona, Antonio Corona, Paolo Coccia, Gianni Grande ed Elisabetta Gasbarri di Collelongo, Anna Tantalo, Cesario Coia, Ivano Tatangelo, Fiore Di Nardo, Tommaso Coccia,
tutti i bambini ed i loro genitori e non per ultimi il Parroco Don Carmine di Bernardo e l’Amministrazione Comunale.

 

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