I SOLISTI AQUILANI
PAOLO CARLINI, fagotto
L’Aquila, 21 aprile 1968, Auditorium del Castello Cinquecentesco / L’Aquila, 21 aprile 2018, Auditorium del Parco ore 18: due date storiche e fortemente simboliche che segnano un arco temporale di 50 anni, quelli che festeggiano I Solisti Aquilani e che raccontano una storia di conquiste e di successi.
Le coincidenze non si fermano qui ma riannodano i fili della memoria, quella antica e quella più recente sino ad arrivare al presente: in quel concerto di 50 anni fa fagotto solista era Marco Costantini, Maestro di Paolo Carlini, oggi primo fagotto dell’Orchestra della Toscana e ospite dei Solisti, insieme a loro sul palco per la straordinaria ricorrenza del concerto celebrativo.
Paolo Carliniha eseguito gran parte del repertorio solistico per fagotto in concerti diretti, tra gli altri, da HubertSoudant, Peter Maag, Gabriele Ferro, Donato Renzetti, Alexander Schneider, Lu Jia, LiorShambadal, YeruhamScharowsky, Zsolt Hamar, Moshe Atzmon. La sua attività nell’ambito della musica contemporanea ha, inoltre, determinato un significativo ampliamento del repertorio solistico per fagotto, come testimoniano le opere a lui dedicate dai compositori Marco Betta, Matteo D’Amico, Ludovico Einaudi, Luis De Pablo, Luca Mosca, Carlo Boccadoro, Nicola Sani, Alessandro Solbiati, Giancarlo Cardini, Giorgio Colombo Taccani, Dimitri Nicolau, Gaetano Giani Luporini, e tanti altri ancora.
La storia dei Solisti Aquilani comincia con un brindisi “firmato” Buton, famosa marca di liquori e primo sponsor del primo ciclo di concerti dell’ensemble. Era il 1968. I Solisti Veneti, i Virtuosi di Roma e I Musici dominavano allora una scena musicale sui generis, tesa alla valorizzazione dell’antico patrimonio strumentale italiano.
Per iniziativa di Nino Carloni e sotto la guida di un direttore giovane e vulcanico, Vittorio Antonellini, I Solisti Aquilani riuscirono ad inserirsi in quello stesso panorama e ad affermarsi nel volgere di pochissimi anni. Quel giovane direttore è rimasto alla guida della formazione per circa trent’anni, per passare poi il testimone a Francesco Sanvitale, Franco Mannino, Vittorio Parisi, Vincenzo Mariozzi e infine, dal 2013, a Maurizio Cocciolito.