Negli ultimi giorni notizie di stampa e decine di commenti sui social network hanno denunciato pubblicamente la grave vicenda della L-Foundry di Avezzano conseguenza delle nuove norme introdotte con il cosìdetto “decreto dignità” varato dal Governo e fortemente sostenuto dal Movimento Cinque Stelle. Lasciati a casa 56 giovani con contratto a tempo determinato e pare che nelle prossime settimane possano seguirne altri a causa dei limiti recentemente introdotti con la richiamata normativa. “Il decreto dignità, tanto acclamato dal Governo Di Maio-Salvini, miete le prime vittime – commenta il Segretario provinciale dell’Aquila del PD Francesco Piacente – i nuovi limiti introdotti dalla riforma, come denunciato dall’opposizione in Parlamento, sta determinando in tutto il Paese un irrigidimento dei rapporti di lavoro e sta peggiorando i livelli di precarizzazione a danno soprattutto dei più giovani. E’ inaccettabile che siano le fasce più deboli a dover pagare l’incompetenza e la miopia di politiche inadeguate: aziende come la L-Foundry andrebbero agevolate con condizioni di sistema e riforme normative incentivanti ai fini di un aumento dei livelli occupazionali. Ai giovani, un governo di vero cambiamento, come più volte promesso, avrebbe dovuto assicurare più lavoro piuttosto che la chiusura di una prospettiva occupazionale dopo mesi di formazione e acquisizione di competenze. I tanti giovani che avevano risposto speranza, con il proprio voto, nelle promesse di cambiamento del Movimento e del governo Lega-5S, stanno sperimentando sulla propria pelle l’inconsistenza di quelle promesse. Tutte le forze politiche che hanno a cuore il mondo del lavoro e il futuro delle giovani generazioni, insieme alle forze sociali e sindacali, hanno il dovere di stare al loro fianco e far sentire la voce di questi lavoratori, vittime incolpevoli delle politiche inadeguate di un Governo forte con i deboli e debole con i forti. Quello della L-Foundry, la più grande azienda di questa provincia, è un caso nazionale: venga il Ministro del lavoro Di Maio a spiegare a questi lavoratori come il loro voto è stato tradito. E se lui non ha il tempo di farlo, impegnato com’è a difendere la Lega degli scandali milionari, abbia almeno il coraggio di mandare qualche suo luogotenente del territorio in grado di metterci la faccia”