Sono i comuni di Scafa e di Pescara quelli più colpiti dalla carenza di pediatri di famiglia, una mancanza resa ancor più impattante dall’emergenza sanitaria in corso. Le preoccupazioni di molti genitori sono giunte fino alla Vice Presidenza del Consiglio regionale e ad accogliere le richieste delle mamme e dei papà abruzzesi è il Vice Presidente Domenico Pettinari (M5S) che ha immediatamente segnalato la questione e chiesto le relative spiegazioni alla Giunta regionale, inviando una missiva indirizzata all’Assessore Dott.ssa Nicoletta Verì, e al Direttore Regionale del Dipartimento Sanità Dr. Claudio D’Amario.
“Avere il pediatra di base è un diritto per il bambino – spiega Pettinari –. Una figura indispensabile che è riconosciuta dal Sistema sanitario nazionale e ha l’importante compito di prevenzione individuale, diagnosi, cura, riabilitazione ed educazione sanitaria. Stiamo parlando di figure professionali mediche specializzate formate per offrire la tutela della salute per tutto l’arco della crescita e dello sviluppo nei confronti di bambini ed adolescenti. Il ruolo del pediatra è ben definito e non può essere sostituito dal medico generico proprio per la specificità della sua formazione.
Sulla base del riconoscimento di questa indispensabile figura medica, l’accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti tra medici e pediatri di libera scelta (ai sensi dell’art.8 del D.LGS n 502 del 1992, sottoscritto in data 27 maggio 2009) prevede, tra l’altro, che l’assistenza primaria pediatrica sia organizzata in via prioritaria per ambiti comunali e che le Regioni, sulla base delle indicazioni del piano sanitario o di altra determinazione, possano articolare il livello organizzativo dell’assistenza primaria in ambiti territoriali di comuni, gruppi di comuni o distretti.
A oggi, fino alla stipula dei nuovi Accordi regionali, per ciascun ambito territoriale può essere iscritto un pediatra per ogni 600 residenti, o frazione superiore a 300, di età compresa tra 0 e 6 anni. Ma ci sono dei casi dove i numeri non corrispondono alla realtà dei servizi offerti. Per esempio – spiega ancora Pettinari – nel Comune di Scafa (PE), si lamenta una grave carenza dei Pediatri di Famiglia che sembrerebbe causata dalla quiescenza di ben due pediatri, cosa peraltro già resa nota da circa un anno. I pediatri quindi risultano, ma sono fermi nelle loro attività, lasciando senza assistenza sanitaria un gran numero di minori, tra cui molti neonati e bambini di pochi mesi. Anche a Pescara la problematica è stata denunciata da genitori che non possono usufruire del servizio in quanto i medici pediatri presenti non hanno la possibilità di accettare nuove iscrizioni, avendo già raggiunto il numero massimo previsto dall’Accordo.
È indubbio – incalza Pettinari – che il particolare momento legato al COVID-19 richieda, in generale, una presenza maggiore di medici pediatri sul territorio regionale, anche alla luce delle nuove regole per la riammissione a scuola che, solo con pochi giorni di assenza, necessita di certificato medico. Ho appreso, con non poca perplessità, che i genitori preoccupati dell’assenza di pediatri di famiglia, dovuta alle carenze verificatesi nei Comuni, avrebbero iscritto i figli minori presso i medici di medicina generale, al fine di garantirne la salute e le cure. Non si può rimanere fermi davanti a queste problematiche pertanto ho deciso di scrivere all’Assessore Verì, che ha la delega alla sanità, e al Direttore D’Amario per conoscere cosa si intende fare, in tempi brevi, per dare una risposta alla carenza dei pediatri di libera scelta nella regione Abruzzo, in particolare nel Comune di Scafa e di Pescara. Inoltre ho chiesto di aggiornare gli accordi regionali consentendo l’inserimento di nuovi pediatri convenzionati sul territorio in modo da avere un’offerta adeguata alle nuove esigenze di salute dettate dalla pandemia. Infine, ma non da ultimo, se il Dipartimento salute procede a verifiche periodiche nei confronti delle attività poste in essere da parte delle quattro Aziende USL.
Mi auguro – conclude il Vice Presidente del Consiglio regionale – che questa Giunta risponda al più presto alla mia sollecitazione. I tempi sono difficili e tutelare i più piccoli è un dovere a cui chi governa questa regione non può sottrarsi. Noi continueremo a vigilare e a pretendere che chi ha in mano la salute dei bambini abruzzesi non dimentichi neanche per un giorno di fare il suo lavoro” conclude.