Abbattimento lupi: “Netta sconfitta del mondo ambientalista e débacle culturale”
Amici del Lupo: un nome che la dice lunga su quanto la scelta di abbattere degli animali possa indignare fortemente anche l’essere umano. Sembra ormai prossima l’autorizzazione all’abbattimento in diverse regioni d’Italia e, per molti, questa è una sconfitta.
Motivi futili, caotici, per questo l’associazione Amici del Lupo ha diffuso su internet la seguente nota:
Cari amici del lupo, il Piano Lupo è stato approvato in seduta tecnica e per il 2 febbraio è prevista l’approvazione in sede politica. Il Piano contiene la possibilità di deroghe al divieto di abbattimento: del resto questo, come tutti sanno, era nel mandato iniziale di chi ha costruito questo piano. Le anticipazioni, riportate anche dai Media, dicono che le regioni potranno chiedere l’abbattimento di una quota fino al massimo del 5% della popolazione di lupo. In base a queste voci si sono scatenati commenti, positivi e negativi. In realtà il testo finale non è noto (almeno non a noi) e dunque appare del tutto improprio fare una valutazione delle conseguenze. Il diavolo, si sa, si nasconde nei dettagli. Il 5% di quale popolazione? Nazionale, appenninica, regionale? E nelle aree dove non esistono censimenti standardizzati? Questa quota comprenderà gli animali già vittime di incidenti o bracconaggio? Quali le procedure autorizzative? Le azioni precedenti all’abbattimento (comunicazione, monitoraggio, prevenzione danni) sono in teoria obbligatorie e propedeutiche all’autorizzazione all’abbattimento (lo dice la Direttiva Habitat), ma ovviamente sono costose. Il Piano alloca dei fondi o come sempre delega in periferia obblighi senza decentrare soldi?
Invitiamo dunque tutti a diffidare di chi già esprime opinioni chiare e nette su questo Piano. Appena ci sarà un testo definitivo vi faremo avere le nostre modeste valutazioni.
L’unica conclusione che si può, a nostro giudizio, trarre è sul piano etico e politico: si tratta senza dubbio di una netta sconfitta del mondo ambientalista e di una debacle sul piano culturale. Speriamo che nessuno, nel mondo ambientalista, abbia la tentazione di fare finta di niente o di vantare una mezza vittoria, perché sarebbe, secondo noi, abbastanza ridicolo.