In merito alla emergenza sanitaria causata dal CoVid-19 e al conseguente peggioramento della situazione in SEVEL, il Partito Comunista ritiene necessario ed opportuno un maggior coinvolgimento dei lavoratori e delle lavoratrici nella definizione del metodo di prevenzione dei contagi. Non è possibile che anche in queste situazioni così delicate gli operai siano relegati a mero oggetto di decisioni (o di non-decisioni) prese da meccanismi aziendali. Non è accettabile far ricadere tutto il peso della prevenzione sul senso di responsabilità dei lavoratori, che già devono sobbarcarsi quello della produzione, senza metterli nelle condizioni adeguate per agire. Il riferimento è alla riduzione dei tempi necessari alla sanificazione delle postazioni (ridotti da 10 a 5min) e all’aumento della produzione in linea con conseguente riduzione dei tempi ciclo e la diminuita possibilità di rispettare il distanziamento sociale.
Non vorremmo che i lavoratori oltre a fare la produzione, oltre a creare la ricchezza, fossero anche i primi a beccarsi il CoVid in azienda.
Emblematico è il silenzio delle organizzazioni sindacali firmatarie del CCSL, la richiesta di riunione del Comitato CoVid aziendale è stata effettuata da una sola organizzanione sindacale, la Fiom, non firmataria del CCSL. Questo la dice lunga sul reale equilibrio di forze in Sevel e sui meccanismi aziendali di cui sopra.
Il Partito Comunista dell’Abruzzo nello stigmatizzare l’atteggiamento colpevole di quei sindacati venduti ai padroni, invita il lavoratori alla mobilitazione, nella consapevolezza che essi e solo essi debbono legittimamente guidare il Sistema produttivo e stabilire le coordinate d’azione in merito alla costruzione e al rispetto di protoccolli sanitari che consentano il lavoro in piena e totale sicurezza.
Partito Comunista – Comitato Regionale dell’Abruzzo