Agricoltura: ‘L’Abruzzo in agris’ chiede abbattimento cinghiali anche in aree protette

L’Aquila, 28 luglio – “C’è correlazione tra siccità e danni da cinghiali”. Così Marco Finocchio, presidente di ‘L’Abruzzo in agris’, l’associazione di agricoltori e allevatori, con oltre 120 imprenditori del settore iscritti, che da mesi chiede, all’Esecutivo regionale, interventi per contenere i danni da fauna selvatica e la ristrutturazione degli invasi per l’irrigazione. In particolare, l’organizzazione domanda di dare concretezza al progetto per collegare la diga di Penne (Pescara) al bacino idrico della Val Pescara per garantire una costante irrigazione dei campi della Val Tavo. “La siccità ha compromesso una coltivazione a pieno regime delle varie colture e in quei pochi terreni in cui si è coltivato si sono concentrati tutti i branchi di cinghiali con ingenti danni alla produzione – ha aggiunto – Sono gli stessi cinghiali che portano e diffondono la peste suina negli allevamenti, purtroppo. Bisogna assolutamente preparare un massiccio piano di abbattimento dei cinghiali in Abruzzo e anche nei parchi e nelle oasi. Il problema non può essere risolto dagli Ambiti territoriali di caccia perché sono troppi e troppo numerosi i branchi di cinghiali nel territorio regionale – ha concluso – È un fenomeno troppo grande da poter risolvere singolarmente inoltre, cacciatori e agricoltori si sentono traditi come se avessero perso le elezioni regionali visti i risultati!”.

Redazione - Il Faro 24

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