Al cuor non si comanda: parola di Giuseppe Bisegna

Il calcio, checché ne dicano tutti, è lo sport più bello del mondo. Uno dei pochi, forse l’unico, che riesce, con la sua strana combinazione di eventi, ad abbattere il tempo. Che riesce, con il suo modo inguaribilmente romantico, ad abbattere le barriere che dividono grandi e piccini.
Già…perché, infondo, siamo tutti un po’ bambino mentre osserviamo quella palla che rotola. Siamo tutti un po’ bambino mentre il profumo del campo, la domenica, arriva ad accarezzarci il respiro.
È così che, in questa atmosfera di pura magia, l’FCD Capistrello, incapace di resistere al richiamo del calcio giocato, scende in campo per inaugurare una nuova avventura. Un’avventura che trova in ragazzi come Giuseppe Bisegna il punto X, la strada da seguire per avere la possibilità di guardare avanti.
Classe 1991 e centrocampista di mestiere, Bisegna nasce nelle fila del Canistro (dove disputa sotto l’attentata guida di mister Iodice il campionato Juniores Nazionale) prima di gioire, da protagonista e tra le mura di casa, per la promozione in Eccellenza dell’U.S. Capistrello. L’anno seguente però le strade si dividono è così Giuseppe veste le maglie della Virtus Capistrello e nella stagione successiva quella del Villa S.Sebastiano con mister Giordani a spingere per lui.
La voglia di tornare a casa però è tanta così quando l’U.S. Capistrello torna a bussare alla sua porta per il campionato di Eccellenza Bisegna non può che rispondere: presente!
Valige in mano, si fa per dire, conducono, poi, il giovane talento di casa verso una nuova avventura in quel di Civitella prima di arrivare ai giorni nostri. Giorni in cui Bisegna, che non è mai riuscito ad ignorare la chiamata della sua gente, si mette in gioco rivestendo la carica di Segretario della FCD Capistrello.
In esclusiva ai microfoni di MarsicaSportiva.it le parole del forte centrocampista di casa.
* Giuseppe, giocatore e dirigente. Che cosa ti ha spinto, in questa nuova avventura, a sposare il progetto dell’FCD Canistro a 360º?
I motivi che mi hanno spinto a sposare a 360° il progetto dell’FCD Capistrello sono molteplici ma individuabili, principalmente, nell’amore che provo per questo sport e nella voglia di creare qualcosa di nuovo e di bello per il mio paese. L’impossibilità, per motivi lavorativi, di continuare a giocare a calcio, mi ha portato, insieme ad un gruppo di amici, ad intraprendere questa nuova avventura, volta a creare, dagli albori, una squadra che possa dare ai numerosi ragazzi di Capistrello la possibilità di tornare a giocare per i propri colori. Personalmente, avendo indossato sia la maglia dell’U.S. che quella dell’ormai scomparsa Virtus, posso dire che giocare per la propria gente ha tutto un altro sapore. Come si evince dall’Organigramma reso noto nei giorni scorsi, la società è composta principalmente da ragazzi che affrontano per la prima volta un esperienza del genere; molto importante, per questo, è stato l’apporto e i consigli, specie per quanto riguarda la parte burocratica, di due persone che da anni sono all’interno del mondo del calcio nostrano come Tony Orlandi e Francesco Fantozzi.
La scelta più facile per ognuno di noi sarebbe stata quella di accettare offerte da squadre già formate, anche di categoria superiore, ma abbiamo deciso di intraprendere questa nuova strada, stimolante sotto tutti I punti di vista.
* La campagna acquisti con l’arrivo di Settimio Persia (nome storico del San Pelino) sembra dover prendere una direzione ben definita. Ecco che tipo di stagione vi aspettate? Si possono fare pronostici?
L’arrivo di Settimio, un mio grande amico, è un segnale molto forte. Lasciare una realtà bellissima come quella di San Pelino dopo 12 anni per sposare un progetto nuovo non è da tutti. Lo ringrazio di cuore. Con lui è ufficiale anche Alfio Di Giovanni, altro ragazzo di Capistrello che farebbe le fortune di squadre di categoria superiore ma che ha deciso di vestire la maglia dell’FCD. In più abbiamo già l’accordo con altri giocatori, all’incirca 20 ragazzi, tutti di Capistrello e tutti molto validi. L’obiettivo principale è quello di divertirsi, ma è innegabile il valore assoluto di questi elementi. Se le cose dovessero andare bene, come mi auguro, sono sicuro che potremmo disputare un campionato di vertice.

* Tralasciamo per un attimo l’aspetto sportivo e parliamo di quello sociale. Sotto questo punto di vista qual’è l’obiettivo che vi siete prefissato?
L’aspetto sociale è uno dei motivi che ci ha spinto ad intraprendere questa avventura. Dare la possibilità a 25 ragazzi di ritrovarsi quotidianamente in un ambiente sano sarebbe, già di per se, un grande successo. Inoltre, ci proponiamo, in futuro, di contribuire alla crescita sociale del nostro paese.
* Il calore e la trepidazione dei supporters, soprattutto quando si inizia una nuova avventura, è fondamentale. Aggiungiamo, poi, che il mercato è il giusto binario per incanalare tutta l’energia positiva. Che cosa vogliamo dire ai tifosi? E, ancora, dobbiamo aspettarci altri colpi di mercato?
Il calore dei tifosi capistrellani è noto a tutti. Devo dire che si respira già un certo entusiasmo nel paese. Molti si informano e ci chiedono novità sulla squadra e a tal proposito posso già annunciare che ci saranno nuovi ingressi in società. Saranno sempre di ragazzi di Capistrello entusiasti del gruppo che si sta formando. Alla nostra comunità posso solo chiedere di seguirci e di sostenerci: le porte dell’FCD Capistrello sono aperte a chiunque ne voglia far parte.
Anche a livello di mercato ci saranno novità: come già detto, a breve ufficializzeremo altri importanti colpi che andranno a completare la rosa per la stagione 2017/2018.
Proprio per questo, caro Alex, permettimi di ringraziarti, a nome di di tutto l’FCD Capistrello, per lo spazio che ci avete concesso. A presto.

Trepidazione, impegno e unione. Sono queste le parole chiave che “prestano” il nome all’FCD Capistrello. Una storia, come spesso accade nel calcio, fatta di scelte dettate dal cuore. Quel cuore al quale, in determinate situazioni, sembra davvero impossibile poter dire di no. Quel cuore al quale è impossibile comandare. Quel cuore al quale, come insegna Giuseppe Bisegna, non si può far altro che rispondere: presente!
Non ci resta che dire, allora, ad maiora.
Alex Amiconi

Redazione - Il Faro 24

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