AL VIA LA 6^ EDIZIONE DI ‘UNA VITA DA SOCIAL’

Tour itinerante sui temi dei social network e del cyberbullismo.


E’ Ripartita da Matera, capitale europea della cultura, la 6^ edizione di “Una Vita da Social”, la campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori.

Ancora una volta al fianco della Polizia Postale, Aziende come Baci Perugina, Facebook, Euronics, FireEye, Google, Instagram, Nexi, Kapersky lab, Skuola.net, Vodafone, WindTre, Youtube, per rendere la rete sempre più sicura.

Anche quest’anno l’iniziativa è stata realizzata con la collaborazione di Co.re.Com. Abruzzo. Il Comune di Montesilvano ospiterà la manifestazione venerdì, 15 marzo 2019, dalle 8 alle 14, presso il Pala Dean Martin, accogliendo gli studenti della provincia all’interno del truck brandizzato, dove personale della Polizia Postale e delle Comunicazioni illustrerà le insidie del web. Per l’occasione sarà allestita anche una sala all’interno del Palacongressi (la Sala del Mare) per delle mini lezioni informative ed educative sul tema.

All’esterno, nei pressi del truck della Polizia Postale, per accogliere ed intrattenere i visitatori saranno altresì presenti il personale dell’XI° Reparto Volo di Pescara che, per l’occasione, esporrà il proprio elicottero; parteciperà anche una rappresentanza del Reparto Prevenzione Crimine Abruzzo che ha sede a Pescara, il Nucleo Artificieri e l’Unità Cinofila della Questura di Pescara, che intratterranno il pubblico con delle interessanti dimostrazioni.

Nell’atrio del Pala Dean Martin saranno allestiti degli stands della Polizia Scientifica, Polizia Postale, Reparto Volo e Zona Telecomunicazioni.

I social network sono ormai uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager e in virtù del numero sempre maggiore degli adolescenti presenti sul web hanno determinato una crescita esponenziale dei minori vittime di reati contro la persona che negli anni è raddoppiatodai 104 casi registrati nel 2016 si è passati a 177 nel 2017 e 208 casi trattati nel 2018, le vittime hanno tutte una età compresa tra i 14 e i 17 anni.

Ancora oggi i ragazzi si esprimono e sembrano pensare che il web sia un po’ “una terra di nessuno”, dove si scambiano messaggi e post senza pensarci troppo e le azioni online vengono valutate spesso come un gioco privo di conseguenze. 

Tra i giovani è ormai acclarata la selfie-mania.  È questa una delle evidenze di una ricerca condotta da Skuola.net, Università di Roma ‘Sapienza’ e Università Cattolica di Milano per conto della Polizia di Stato – intervistando 6.671 giovani tra gli 11 e i 25 anni. Il selfie è sempre più caposaldo della propria identità per le nuove generazioni. La metà del campione ne scatta almeno 4 prima di pubblicarlo sui social, cosa che avviene con frequenza almeno settimanale in 9 casi su 10

Il web è letteralmente inondato di immagini che li ritraggono, raccontando molto di sé, della propria identità e magari dei luoghi frequentati, con tutti i rischi del caso. 

L’attrazione per il selfie alle volte è tale da spingere i giovani a mettersi deliberatamente in una situazione di pericolo. Il 35% dichiara di aver provato a farsi un autoscatto in condizioni potenzialmente pericolose, prevalentemente alla guida del motorino o della macchina. Come anche testimoniano i casi di cronaca con esiti letali, a cimentarsi con queste pratiche sono prevalentemente i maschi, verso i vent’anni, con un rendimento culturale o accademico o molto basso o molto elevato. 

Un selfie viene pubblicato su un qualunque social network prevalentemente una volta a settimana (63%), mentre ciò accade una volta al giorno nel 14% dei casi e più volte al giorno nel 13% dei casi. A conti fatti 1 su 4 ne posta almeno una volta al giorno, mentre  9 su 10 almeno una volta a settimana. 

Ovviamente il risultato deve essere il migliore possibile. Quindi la metà dei soggetti intervistati ne scatta almeno 4 prima di procedere alla pubblicazione di uno di essi. Anche perché se si posta un’immagine che non riceve abbastanza “mi piace”, il 31% si dichiara abbastanza/molto propenso a cancellarlo, contro il 38% che non è per nulla propenso. Sono abbastanza/molto propensi a cancellarlo i più giovani e quelli con un basso rendimento scolastico.

Non è un gioco da ragazzi, ma quasi un lavoro da agenzia pubblicitaria. Il 52% in media passa 10 minuti a modificare e a descrivere (con commenti o didascalie) un selfie prima di pubblicarlo. Sono prevalentemente le femmine e i più giovani (meno di 17 anni). Il 36% usa spesso i filtri per i propri autoritratti. Che soddisfano globalmente il 53% del campione. 

Ci sono delle correlazioni anche con il contesto familiare. A conferma del fatto che le famiglie rivestono un ruolo chiave nell’educazione dei figli, sia negli ambiti tradizionali che nei nuovi ambiti digitali.  Ad esempio c’è una certa prevalenza di soggetti provenienti da famiglie con titolo di studio più modesto tra quelli più propensi al selfie pericoloso (il cosiddetto “Daredevil selfie”). Al contrario i ragazzi che si “limitano” a postare non più di un selfie a settimana sui social devono fare i conti con genitori con elevato titolo di studio. 

Attraverso il progetto “Una vita da social”, gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato oltre 1 milione e 700 mila studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 180.000 genitori100.00insegnanti per un totale di 15.000 istituti scolastici250città raggiunte sul territorio e due pagine twitter e facebook con 126.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.

Il truck allestito con un’aula didattica multimediale è ripartito da Matera e concluderà il suo tour a Roma, toccando le principali città italiane, dove gli operatori della Polizia Postale incontreranno studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice, ma chiaro, adatto a tutte le fasce di età. 

Inoltre, quest’anno gli studenti attraverso il diario di bordo “https://www.facebook.com /unavitadasocial” potranno lanciare il loro messaggio positivo contro il cyberbullismo.

“Capire i ragazzi oggi non è sempre per gli adulti compito agevole, soprattutto quando si tratta di comprenderne i bisogni, i modelli di riferimento, gli schemi cognitivi inerenti i diversi gruppi di riferimento che compongono il variegato universo giovanile – afferma il Dirigente del Compartimento Elisabetta Narciso.

Il fascino della rete – continua il Dirigente- l’idea di sentirsi anonimi e il senso di deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online, stanno dilagando così da determinare serie preoccupazioni. Per questo occorre continuare a diffondere una cultura della sicurezza in rete e in questo contesto si inserisce l’iniziativa di “Una vita da social” per un uso corretto e consapevole del web”.

      Stalking   Diffamazione on-line Ingiurie Minacce Molestie Furto di Identitàdigitale sui social network   Detenzione e Diffusione di materiale pedopornografico sextortion   Totale
Casi trattati 2017 12 78 97 76 59 33 355
Casi trattati 2018 14 109 123 60 40 43 389*

*240 casi con vittime con età compresa tra 14 e 17 anni; 88 con vittime con età compresa tra 10 e 13 anni; 18 con vittime con età inferiore a 9 anni; 43 sono i casi sextortion.

Redazione - Il Faro 24

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