Ambasciatore D’Abruzzo 2019, l’onorificenza, data dalla Regione, agli abruzzesi nel mondo che si sono distinti per il loro lavoro, quest’anno è andata a Luciano Bentenuto, Criminologo e responsabile Intelligence canadese.
Bentenuto, figlio due emigranti, Corrado Osvaldo Bentenuto di Torre de Passeri e Concetta Di Vello di San Valentino è stato anche il primo presidente dell’associazione criminologi in Canada arrivato dall’Italia. “Un onorificenza che mi riempie di orgoglio e che porterò a mio padre che purtroppo è in ospedale”, ha subito fatto sapere Bentenuto, “ lui che purtroppo è in terapia intensiva ne sarà fiero ed orgoglioso”.
La storia della famiglia Bentenuto è una delle tante di emigranti italiani che sono partiti in cerca di fortuna all’estero e ce l’hanno fatta con sacrifici e determinazione. “ Papà”, ha raccontato ancora, “ è partito nel ’58, mamma nel ’59, era operaio nel ramo manifatturiero, io ho studiato nell’accademia di polizia e da lì ho iniziato la mia carriera che dura da 33 anni”.
L’abruzzesità di chi è emigrato è rimasta in Bentenuto, premiato nel corso di un convegno sulla Educazione Civica e Sociologia della devianza, “ nel mio lavoro quando arrivo io i ragazzi o altri hanno già commesso il reato. Oggi c’è bisogno di ridare ai giovani le certezze, in Canada così come in Italia, il mio punto di forza è stato l’aver avuto genitori abruzzesi”.
Il premio a Bentenuto è stato consegnato dal consigliere regionale Simone Angelosante e dall’assessore regionale Piero Fioretti insieme al vice sindaco Angela Taccone.
Nel corso del convegno sono state analizzate le tante tematiche legate attorno alla necessità dell’educazione civica e degli altri fattori sociali del nostro tempo. Hanno preso parte all’evento anche: i consiglieri comunali Eliana Morgante e Antonio Del Corvo, l’avvocato e consigliere dell’ordine degli avvocati Carla Vicini, moderatore l’avvocato Andrea Rosa.
L’avvocato Carla Vicini, nel suo intervento ha posto in evidenza anche la situazione del Tribunale di Avezzano, mettendo in evidenza come questo sia a rischio e come la sua chiusura rappresenterebbe un colpo fatale per l’’intera ara marsicana e non solo.