Siamo più di 590 a candidarci alla carica di consigliere nelle prossime elezioni amministrative di Avezzano. Si spera che tutti abbiano compiuto con responsabilità un gesto materialmente così semplice, eppure socialmente così oneroso. Nutro profondo rispetto per tutti i cittadini che l’hanno fatto: abbiamo bisogno di credere davvero nelle istituzioni e nel loro potere d’intervento sulle vite altrui. Anche se a volte la realtà è composta da decisioni personalistiche, rivalse tra i soliti noti o peggio, non bisogna demonizzare chi si candida. Piuttosto è necessario convincerli tutti che il voto è la più alta espressione della democrazia, conquistata con dolore e sacrificio dai nostri avi; noi abbiamo il dovere di preservarla a beneficio delle future generazioni. Occorre lavorare con costanza, ognuno con le proprie competenze, per elevare il livello culturale ed il senso civico della nostra comunità, permettendo in tal modo la crescita di una classe dirigente all’altezza del compito.
Provate ad immaginare le potenzialità attuabili da una squadra coesa costituita da 590 cittadini di una città con poco più di quarantamila abitanti se effettivamente si impegnassero a raggiungere obiettivi di pubblico interesse. Immaginate la somma di 590 competenze: una forza di rappresentanza territoriale senza eguali. Potrebbero ottenere il diritto a sedersi ai “tavoli che contano” pressoché certi di raggiungere quei risultati, sia economici che sociali, sbandierati in campagna elettorale. Utopia? Forse. Nondimeno candidarsi vuol dire chiedere la fiducia degli elettori; a tal fine serve la convinzione di esserne degni e di possedere le competenze per amministrare.
Stiamo attraversando un momento straordinariamente problematico. A ciò dovremmo rispondere con strumenti altrettanto straordinari. Uno di essi potrebbe essere accantonare i conflitti di parte ed operare uniti per il bene degli avezzanesi. Ridimensionando le aspettative, mi auguro che i futuri consiglieri (24 e solo 24 su oltre 590 candidati) possano avere l’oculatezza di votare all’unanimità ordini del giorno, risoluzioni e delibere inerenti un nucleo di temi fondamentali d’interesse collettivo. Purtroppo non tutte le esigenze potranno essere soddisfatte in una singola legislatura, ma non regge più la giustificazione della scarsità di risorse nel bilancio comunale. La chiave sta nella volontà politica, nelle competenze e nell’indipendenza degli amministratori ancor prima che nelle possibilità economiche. Il catalizzatore per la realizzazione delle promesse elettorali sta tutto qui. Solo in questo modo dal 22 settembre prossimo Avezzano potrà rinnovarsi e costruire un futuro migliore