Angelo Del Rosso, candidato nella lista “Innovazione per Avezzano” nella coalizione di De Angelis, ha diffuso una nota a mezzo stampa sulle problematiche del CRAB, che riportiamo integralmente.
<<È consuetudine che alcune campagne elettorali siano caratterizzate da un’infinità di promesse e di proclami, essendo in seguito smentite nella realtà dei fatti.
È quanto sta accadendo, ora, al CRAB. Nonostante le tante rassicurazioni (elettorali) avute dal sindaco uscente di Avezzano Gianni Di Pangrazio, dall’assessore regionale Dino Pepe e dal presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, che durano ormai da più di tre anni, con riguardo al risanamento economico e alla legge di riordino dei Centri di Ricerca Regionali, a tutt’oggi, i dipendenti del Crab non hanno ancora nessuna notizia a riguardo. Anzi, il commissario liquidatore Cleofe ha disertato la riunione del 22/05 convocata dalla Regione, la quale avrebbe dovuto avviare l’uscita dello stesso Crab dallo stato di liquidazione. Un gioco delle parti, una farsa sulla pelle dei lavoratori.
Appare comprensibile la rabbia e la delusione dei lavoratori causate dalle promesse mancate della politica e dal silenzio del legale rappresentante Andrea Cleofe, il quale avrebbe dovuto risolvere la problematica della erogazione degli stipendi dato che, da mesi, i dipendenti sono in attesa delle mensilità arretrate e non percepite.
Dunque, le aspettative nutrite dai dipendenti e dalle loro famiglie, rispetto all’impegno del governatore Regionale D’Alfonso, sono state completamente disattese. A quasi tre anni dalla messa in liquidazione del Consorzio che, a quanto asserito dagli amministratori regionali e del sindaco Di Pangrazio, era propedeutica alla risoluzione dell’annoso problema dei Centri di Ricerca e avrebbe riportato “in bonis” il Crab, si protrae una situazione economica insostenibile per i lavoratori, costretti a ricorrere alle vie legali.
«Il Comune di Avezzano è socio fondatore del consorzio (unitamente alla Provincia dell’Aquila e alla Regione Abruzzo) e da moltissimo tempo è sostanzialmente assente da ogni politica di sostegno del centro». Lo stesso Crab interviene, tramite nota, ufficialmente sulla vicenda che lo riguardano parlando di «numerosi interventi contraddittori».
Nei giorni scorsi, l’uscente sindaco Di Pangrazio, in una delle sue dichiarazioni elettorali, ha affermato che il Crab risulta aver superato lo stato di liquidazione, e che, ora, si sarebbe finalmente aperta una nuova fase di sviluppo. Le sue parole purtroppo non rispecchiano la realtà dei fatti. E dire che, più volte, gli è stata richiesta collaborazione per la realizzazione di interventi di competenza, come ad esempio, nella progettazione di un incubatore tematico in collaborazione con l’Università dell’Aquila o nel progetto di un Museo del Cibo (fatto poi fuggire a Carsoli).
Le difficoltà del CRAB sono dovute alla carenza di un fondo di rotazione che permetta di cofinanziare i progetti europei. Nei 5 anni di Amministrazione comunale Di Pangrazio e nei tre anni di Vicepresidenza del fratello in Regione, si sono perse importanti commesse proprio per la mancanza di cofinanziamento da parte di Comune e Regione. Nonostante ciò, il centro ha partecipato e si è aggiudicato diversi progetti di ricerca con importanti aziende abruzzesi e multinazionali del settore agro-alimentare.
Nel nostro programma il CRAB è considerato un punto fermo per lo sviluppo ed innovazione del territorio, centro di eccellenza che deve essere messo nelle condizioni di operare con efficacia al servizio della filiera agroalimentare marsicana, in sinergia con Univaq e Unite, con Confagricoltura, con gli istituti scolastici superiori nonché con le aziende del settore. Ne è un esempio il convegno tenutosi nei giorni scorsi presso l’istituto Agrario Serpieri di Avezzano.
Obbiettivo del nostro programma è il recupero della qualità del progetto formativo e di ricerca in rapporto ad un territorio da considerare non più solo semplice contenitore passivo. Il Crab deve diventare strumento per la valorizzazione del capitale umano e delle risorse tipiche del territorio. Anche con l’apporto del Crab, “dobbiamo sviluppare la filiera agroalimentare verso una agricoltura di valore aggiunto (prodotti DOC, nutraceutica, ecc.)”. Per riappropriarsi del “valore aggiunto” prodotto, la Marsica deve puntare decisamente sulla trasformazione dei prodotti in loco, ma il salto di qualità dell’agricoltura non avverrà da solo. Occorrono investimenti, formazione, ricerca e soprattutto collaborazione tra le tutte le parti in gioco.
Dobbiamo intervenire con forza sul Piano di Sviluppo Rurale della Regione Abruzzo che dovrà quindi essere profondamente modificato. Ruolo importante dovrà essere giocato anche dal mondo accademico e della ricerca, in particolare dalle Università e dal Crab quale centro di eccellenze sulle biotecnologie agricole, il quale, finora, non è stato adeguatamente valorizzato dalla Regione, ed anzi, mortificato nell’indifferenza dell’Amministrazione comune uscente. Il nostro obbiettivo sarà quello di far tornare il CRAB centro dei processi di diffusione dell’innovazione nel territorio.>>
Redazione ilfaro24.it