Si sente
spesso parlare di ansia ed attacchi di panico, eventi che possono letteralmente
paralizzare chi li subisce rendendo la vita complessa. Un circolo vizioso, il
famoso meccanismo della paura che genera ulteriore paura, che in molti hanno
provato almeno una volta nella vita.
Come possono essere gestiti questi eventi? In che modo intervenire? Ne parliamo
con chi se ne occupa a livello professionale, la dottoressa Jessica Zecchini, psicologo a Pescara.
Molte persone soffrono di ansia ed
attacchi di panico: di cosa si parla? Sono due fenomeni correlati tra di loro o
possono presentarsi in modo disgiunto l’uno dall’altro?
“L’ansia e gli
attacchi di panico sono due fenomeni correlati tra di loro. L’ansia è
un’emozione di intensa preoccupazione rispetto ad un immaginario stimolo
minaccioso presente nell’ambiente caratterizzata da modificazioni fisiche, come
ad esempio l’aumento della pressione sanguigna, l’aumento del battito cardiaco
e aumento della concentrazione per fronteggiare la minaccia con risposta
fisiologica di attacco-fuga. Le persone che presentano Disturbi d’ansia spesso
hanno la tendenza a rimuginare continuamente, avendo pensieri ricorrenti e
preoccupazioni. La risposta frequente che viene adottata per fronteggiare le
situazioni è quello di evitare certe luoghi, circostanze stressanti o
preoccupazioni. L’ansia è diversa dalla paura, perché la paura è una risposta
funzionale ad un pericolo reale imminente, mentre l’ansia è una preoccupazione
eccessiva basata su una previsione personale che un determinato evento possa
verificarsi. Un disturbo ansioso può manifestarsi con maggiore gravità come nel
Disturbo da Panico, presentando sintomi fisici acuti che si vanno ad aggiungere
alla sintomatologia ansiosa quali: aumento della sudorazione, tachicardia,
sensazione di soffocamento, dispnea, dolore al petto che simula una patologia
cardiaca, sensazione di nausea, brividi, tremori, vampate di calore,
derealizzazione (sensazione di irrealtà), depersonalizzazione (essere
distaccati da se stessi), paura di morire e di perdere controllo. I sintomi
fisici sopraelencati li ritroviamo negli attacchi di panico, quando in pochi
minuti la persona sperimenta un’improvvisa paura o disagio intenso.”
Quali sono gli approcci terapeutici
per curare questi disturbi?
“Per curare i
disturbi d’ansia e gli attacchi di panico, è consigliato rivolgersi ad un
professionista della salute che ha competenze psicoterapeutiche e intraprendere
un percorso di psicoterapia per eliminare i sintomi e aumentare la
consapevolezza delle cause del malessere che hanno dato origine alla
sintomatologia ansiosa. Nei casi più gravi, si può ricorrere ad una terapia farmacologica
che può essere utile nel gestire i sintomi nella fase iniziale del percorso
terapeutico. La terapia farmacologica deve essere sempre accompagnata da un
percorso psicoterapeutico in quanto serve solo nella gestione immediata dei
sintomi, ma non può in nessun modo risolvere il disturbo ansioso o eliminare
gli attacchi di panico. Gli approcci terapeutici che io consiglio per la
risoluzione dei disturbi d’ansia sono: la psicoterapia psicodinamica, la
psicoterapia breve strategica, la psicoterapia cognitivo-comportamentale e
l’approccio psicoterapeutico integrato.”
Gli attacchi di panico possono
letteralmente bloccare una persona: cosa si deve fare quando si è vittima di un
attacco di panico?
“Gli attacchi di
panico, quando si manifestano con tutta la loro gravità, vanno a bloccare la
persona che spesso resta vittima dell’impotenza a trovare strategie per
fronteggiare l’attacco in modo da riuscire a prevenirlo prima che si manifesti.
La persona che sperimenta frequentemente gli attacchi di panico è in grado di
riconoscerlo prima che si manifesti, avvertendo a livello corporeo delle
modificazioni fisiologiche che sono i sintomi a cui la persona deve prestare
attenzione. Durante un attacco di panico la respirazione se non viene
controllata può causare ansia e iperventilazione, che sono i responsabili dei
sintomi come dolore al petto e aumento del battito cardiaco. Per questo una
delle tecniche molto efficaci nel prevenire o superare velocemente un attacco
di panico è controllare la respirazione, utilizzando la respirazione
diaframmatica e inspirando ed espirando lentamente in modo da spostare la
propria concentrazione sulla respirazione, imitando la respirazione yoga.”
Si dice spesso che stati di ansia o di
panico siano legati anche e fenomeni depressivi, ne siano un po’ l’altra
faccia: esiste una correlazione tra questi disturbi?
“È proprio così. L’ansia e la depressione anche se sono considerati due
disturbi molto comuni apparentemente disgiunti nella pratica clinica sono
correlati, tanto che è comune sentire parlare della ‘depressione ansiosa’ e
della ‘sindrome ansioso-depressiva’. Ansia e depressione non sono la stessa
cosa, ma spesso compaiono insieme. È molto frequente per le persone affette da
depressione sperimentare l’ansia e per le persone con disturbo ansioso
diventare depressi. Sia l’ansia che la depressione sono causate da un problema
d’umore per cui i sintomi fisici, che sperimenta una persona ansiosa o depressa,
presenterebbero dei quadri misti che mettono in evidenza la forte correlazione
tra ansia e depressione.”
Lei è specializzata anche in terapie con
approccio online: si possono curare ansia e attacchi di panico anche con questa
modalità terapeutica?
“Certamente. Diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato che la psicoterapia
online se condotta in modo rigoroso e secondo le direttive di un terapeuta
esperto, possa essere estremamente efficace non solo nella risoluzione dei
disturbi d’ansia o attacchi di panico, ma anche nei casi di depressione o nel
trattamento di altri disturbi. La psicoterapia online in videoconferenza,
tramite la piattaforma Skype, deve essere condotta in modo da fornire un
costante sostegno alla persona anche dopo la seduta, tramite e-mail, chat o
telefono, in modo da guidarla verso il cambiamento e aiutarla ad avere maggiore
aderenza al trattamento.”