Le rivendicazioni della scrivente FP CGIL erano giuste laddove denunciavamo che i tetti di spesa per la copertura del costo del personale della ASL erano insufficienti ed erano necessari ulteriori investimenti.
Infatti la stessa Regione Abruzzo, con DGR n. 913 del 28/11/2018 recante gli indirizzi regionali per la redazione degli strumenti di programmazione delle Aziende Sanitarie regionali per il triennio 2019-2021, apporta incrementi per la spesa per il personale che da sempre ritenevamo non congrua, quantomeno per il mantenimento dei livelli minimi di assistenza.
Con la su richiamata Delibera di Giunta si passa da una spesa programmata per il 2018 pari a 196 milioni di € ad una spesa di 200,064 milioni di €, inoltre per l’annualità 2019 è prevista una spesa 202,189 milioni, per il 2020 una spesa di 203,423 milioni e per il 2021 204,657 milioni.
Tali incrementi vanno nella direzione che da sempre la CGIL ha sostenuto e possono dare un parziale respiro rispetto alla effettiva necessità di personale.
A questo punto il bisogno immediato è quello di avviare celermente sia i processi di stabilizzazione del personale precario della ASL, sia le procedure concorsuali per l’immissione in ruolo di nuovo personale.
Ad oggi, va ricordato che una quota superiore al 12% della attuale forza lavoro è composta da lavoratori precari; e nello specifico 280 lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato a cui si aggiungono 120 lavoratori assunti in somministrazione. In più un numero consistente di lavoratori precari risulta essere assunto dalle Cooperative.
Attualmente la situazione del personale all’interno della ASL rimane drammatica ed assolutamente insostenibile, con la conseguenza che con la attuale dotazione organica si continua a non rispettare la vigente normativa sui riposi obbligatori, con conseguente stress lavorativo e mancato rispetto delle mansioni dei lavoratori, contestualmente non si rispettano i Livelli Essenziali di Assistenza. Tutto ciò nonostante ai lavoratori vengano imposti continui sforzi in termini di prestazioni di lavoro straordinario e prestazioni aggiuntive. Infatti, per redigere i turni di lavoro le prestazioni di lavoro straordinario vengono utilizzate in difformità del CCNL di categoria facendole rientrare illegittimamente nella ordinaria programmazione dell’orario di lavoro. Risulta infatti dai tabulati dei lavoratori una eccedenza oraria pari o superiore alle 300 ore mai liquidate né concesse come riposo compensativo con evidenti ripercussioni che si generano sull’intero sistema sanitario provinciale peggiorando ulteriormente le condizioni di lavoro dei dipendenti della ASL e di conseguenza la qualità dei servizi.
La Delibera addotta dalla Giunta Regionale in data 28 novembre, risulta essere un primo passo in avanti ma non ancora sufficiente a coprire l’effettivo fabbisofgno di cui necessita la ASL Provinciale, mancando tra l’altro una seria integreazione tra le attività ospedaliere ed il territorio
In conclusione, la scrivente FP CGIL ritiene che, come da sempre dichiarato, al fine di ridare slancio e rendere efficace ed efficiente il Servizio Sanitario nella Provincia dell’Aquila, che ricordiamo rappresenta il 50% dell’intera regione, sono necessari seri investimenti sul territorio che necessariamente devono partire dal personale restituendo loro i diritti e la dignità al lavoro, investimenti programmati per le aree interne, al fine di garantire una qualità dei servizi che siano attrattivi per l’utente cittadino e che portino ad evitare così il continuo ed inesorabile processo di spopolamento del territorio.