“Poche idee molto confuse: sono quelle del consigliere regionale pentastellato Domenico Pettinari che ormai, dinanzi all’ondata travolgente di sfratti in atto a Pescara, ha perso la bussola. Da un lato dice Pettinari che bisogna fare gli sfratti, ma quando il Comune di Pescara li realizza sostiene che sono troppo pochi, inefficaci o, addirittura, che non stiamo sfrattando i veri delinquenti. Ora, chiariamo che grazie al finanziamento regionale la nostra amministrazione sta sgomberando in modo serrato dagli alloggi popolari gli abusivi, ovvero coloro che hanno occupato senza diritti né titolo le case popolari dell’Ater o del Comune, dunque soggetti che vivono in una condizione di illegittimità. Se poi il consigliere Pettinari conosce i nomi dei ‘boss del quartiere Rancitelli’ che, a suo dire, ‘assistevano sorridendo dalle finestre’ alle nostre operazioni, la finisca di mandare messaggi criptici, si rivolga alle Forze di Polizia e alla Procura, metta nero su bianco nomi, cognomi e tutto ciò di cui è a conoscenza in una denuncia formale, ufficiale, e rintracciabile e cominci a operare con il senso di responsabilità di un pubblico amministratore. Se non ne ha il coraggio, la finisca di offendere e denigrare il lavoro non del Comune di Pescara, di opposto colore politico rispetto ai 5 Stelle, ma piuttosto i 100 uomini e donne delle Forze dell’Ordine che ieri all’alba hanno presidiato un rione critico, mettendo a rischio la propria vita”. È la replica dell’assessore alla Politica della Casa Isabella Del Trecco alle affermazioni del consigliere regionale Pettinari in riferimento agli sfratti operati a Pescara.
“La politica, seppur fatta dai banchi di un’opposizione su decisione degli elettori che in democrazia possono esprimere il proprio voto – ha sottolineato l’assessore Del Trecco –, non è fatta solo di illazioni o, peggio, di strumentalizzazioni. Oggi Pettinari, suo malgrado, deve prendere atto che in Abruzzo e a Pescara ci sono due governi, regionale e comunale, che a quattro mesi dalle elezioni, hanno preso di petto il problema abusivi nelle case popolari, come mai è stato fatto dal centrosinistra con il quale oggi i 5 Stelle sono alleati di Governo a Roma, e sta buttando fuori dalle case popolari tutti coloro che le hanno occupate con un atto di forza, sfondando le mura, le porte, prendendone possesso senza diritto e sottraendo quel bene alle famiglie oneste. Attraverso al primo fondo messo a disposizione dal Governo regionale, grazie al Presidente del Consiglio Sospiri, stiamo portando a termine operazioni mirate, otto già compiute con successo, molte altre ne chiuderemo prima della fine dell’anno, e poi ripartiremo nel 2020, con un’onda che non si arresterà mai per i prossimi anni. E quando liberiamo le case, non ci limitiamo a murarle, ma le sistemiamo e le riassegniamo subito a chi ne ha diritto. Questo però dà fastidio al consigliere regionale Pettinari, politicamente lo comprendiamo, da pubblici amministratori no. E allora il consigliere Pettinari chiarisca pubblicamente, una volta per tutte, se gli abusivi vanno messi fuori dagli alloggi popolari o meno. E non basta: il consigliere Pettinari stavolta è andato oltre, addirittura – ha osservato l’assessore Del Trecco – ha affermato di conoscere i ‘boss del quartiere, quelli veramente pericolosi, che minacciano, terrorizzano e delinquono’, che avrebbero assistito dalle finestre ridendo alle nostre operazioni. Affermazioni gravi che di fatto rendono Pettinari una ‘persona informata dei fatti’ che, in qualità di consigliere regionale e Vicepresidente del Consiglio, deve assumersi la responsabilità delle proprie affermazioni: ci dica i nomi dei boss, che oggettivamente non conosciamo, visto che per la nostra Amministrazione anche l’aver occupato abusivamente un alloggio pone un soggetto in una sezione di condotta illegittima. Ma soprattutto sarà nostro dovere girare le affermazioni di Pettinari agli Organi di Polizia e alla Procura della Repubblica ai quali il consigliere regionale ha il dovere di fornire nomi, cognomi e quelle informazioni precise che ogni giorno centellina su giornali, dimenticando che un comunicato stampa non equivale a una denuncia formale. Le Istituzioni devono agire attraverso i canali ufficiali e la prossima volta lo aspettiamo al nostro fianco, in strada, durante gli sfratti affinchè oltre ai nostri volti, chi viene sgomberato possa vedere anche il suo”.