Associazione ‘Pescara Mi piace’. La squadra speciale antidegrado dei vigili resta a piedi

“Resta a piedi l’A-Team della squadra speciale antidegrado istituita tra gli agenti della Polizia municipale di Pescara. Fonti ben informate del Comando raccontano che le unità operative, inizialmente dotate di quattro moto di servizio, si sarebbero viste private dei mezzi all’improvviso per un grave problema tecnico-amministrativo, ovvero le moto, trasformate in mezzi in borghese, private dei segni di riconoscimento bianco e azzurri, erano divenute ‘fuori-legge’ non rispettando più i criteri della loro immatricolazione. Una circostanza che avrebbe costretto l’ufficiale delegato a fermare le moto, oggi inutilizzabili, un imbarazzante scivolone per il responsabile della ‘task-force’, ma anche per il Comandante Maggitti, a pochi giorni, peraltro, dal suo ipotetico rinnovo alla guida del Corpo, un comandante che non poteva ignorare una norma del Codice della strada. Sulla questione l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ chiederà spiegazioni al Comando e all’assessore delegato Gianni Teodoro”. Lo ha detto Armando Foschi, membro della Associazione ‘Pescara – Mi piace’ ufficializzando l’episodio.

“Un esercito con le armi spuntate quello della ‘squadra speciale’ antidegrado creata dal neo-assessore Teodoro, a pochi giorni dalla sua nomina, il quale – ha ricordato Foschi -, indossati i panni di un novello supereroe, ha presentato in pompa magna quel team che avrebbe dovuto combattere con ogni mezzo il bivacco nelle strade cittadine, contrastare il fenomeno dei mendicanti e dei bambini a chiedere l’elemosina sotto i semafori, oltre che della prostituzione, nonché gli accampamenti sparsi un po’ovunque in città, dai portici di piazza Salotto ai giardinetti della stazione ferroviaria, sino ai portoni dei condomini privati del centro. Roboanti comunicati e pompose conferenze stampa hanno accompagnato la costituzione dell’A-Team del Comune di Pescara, agenti in borghese che, abbandonate le divise, indossati jeans strappati e t-shirt, con giubbotti di pelle, si sarebbero dovuti mischiare alla folla cittadina, pronti a stanare coloro che ‘determinano il degrado’. Insomma, tanta scena per un compito amministrativo che rientra tra le normali mansioni affidate alla Polizia municipale e che per anni gli agenti hanno tranquillamente svolto indossando le divise linde, con tanto di segni distintivi appuntati al petto, e allontanando senza troppi preamboli mendicanti, protagonisti del bivacco, prostitute e ‘accampati’. Ma, dopo tre anni di nulla, evidentemente l’assessore Teodoro ha ritenuto fosse necessario un ‘esercito’ alla A-Team per raggiungere l’obiettivo. Peccato che la squadra sia nata già monca: sembra infatti che, per garantire la piena operatività alla squadra composta da 4 agenti e agevolare gli spostamenti sul territorio, agli stessi vigili siano state assegnate 4 moto di grossa cilindrata di servizio, normalmente utilizzati dagli agenti nel controllo del territorio. Per mimetizzare meglio i mezzi, gli stessi sarebbero stati privati dei simboli, loghi e della scritta ‘Polizia municipale’, rendendoli mezzi in borghese in uso agli agenti in borghese. Peccato che, se ai vigili è bastato cambiare abito per assumere la versione ‘in borghese’, per dei mezzi motorizzati la procedura non sia altrettanto semplice. Se n’è accorto un ufficiale addetto all’assegnazione dei veicoli in uso alla Polizia municipale che ha scoperto l’anomalia, ovvero quelle 4 moto erano state immatricolate come ‘mezzi della Polizia municipale’ e per renderle utilizzabili su strada senza i loghi, occorre cambiare le carte della loro immatricolazione, salvo renderli mezzi ‘fuorilegge’. E la grave anomalia amministrativa – ha proseguito Foschi – ha avuto subito la sua conseguenza: i vigili urbani hanno dovuto fermare le 4 moto, che oggi non possono essere più usate dagli agenti in divisa, ma neanche da quelli in borghese, rimasti a piedi e privando il Comando di 4 moto fondamentali per il controllo del territorio. Ovviamente chiederemo conto al Comune su tali fatti, rivolgendo la nostra istanza al neo-assessore Teodoro, al primo clamoroso scivolone della sua nuova avventura amministrativa in maggioranza, ma chiederemo conto anche al Comandante Maggitti, in attesa di conferma nel proprio ruolo dirigenziale al Comando della Polizia municipale. Ci sembra infatti assurdo che un Comandante di tale esperienza possa aver commesso un macroscopico errore che resterà una lettera scarlatta appuntata alla sua carriera”.

Redazione - Il Faro 24

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