L’Aquila. Riceviamo e pubblichiamo:
La lettura dei dati relativi agli esiti delle verifiche per la determinazione dell’indice di rischio sismico degli edifici scolastici presenti nella provincia aquilana, aggiornati al 25.07.2017, merita una attenta riflessione.
Gli elenchi sono stati elaborati sulla base dei dati disponibili agli atti dell’Ufficio “Rischio Sismico” integrati e/o aggiornati in base alle comunicazioni degli Enti proprietari tramite l’apposita “scheda ricognitiva 2017” inviata a tutti i Comuni e Province abruzzesi, in attuazione alla DGR n. 74/2017.
Tali dati confermano quanto sempre denunciato da anni e anni ossia una totale assenza di una seria politica di prevenzione a tutti i livelli !
Gli aspetti più gravi che emergono sono:
– ci sono voluti 14 anni per avere un quadro, per altro ampiamente incompleto, della situazione dall’emanazione dell’ordinanza che prevede l’obbligo delle verifiche (OPCM n. 3274 del 20 marzo 2003). Mancano infatti molte verifiche da parte delle amministrazioni comunali;
– il terremoto del 2009 che ha colpito i nostri territori non ha segnato una decisa inversione di tendenza nonostante i contributi post-sisma resi disponibili;
– nei Comuni non interessati dagli eventi sismici del 2009 e del 2016 gli interventi sono pressoché inesistenti;
– attualmente solo 2 edifici esistenti e 12 dopo gli interventi previsti presentano un indice di rischio > =1 (valori prossimi o superiori all’unità caratterizzano casi in cui il livello di rischio è prossimo a quello richiesto dalle norme).
Queste sono le condizioni del patrimonio edilizio lasciato in eredità dai precedenti amministratori senza contare che su molti edifici ancora non sono state eseguite le obbligatorie verifiche ai sensi dell’art. 2, c. 3 dell’OPCM n. 3274 del 20 marzo 2003.
Una situazione gravissima di cui sono responsabili tutte le amministrazioni che si sono succedute dal 1995 in poi, da quelle comunali, provinciali e regionali fino al Governo centrale.
Bisogna anche ricordare che la vulnerabilità degli edifici pubblici e strategici in muratura della Regione era ben nota fin dal 1995 a seguito di uno studio condotto in collaborazione con il GNDT Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti del CNR e formalmente approvato con deliberazione della Giunta regionale.
Poiché la L.R. sulla protezione civile n. 72/1993, tuttora vigente, stabilisce, all’art.9, comma 3 che “omissis ….. Le strutture, gli Enti e le Amministrazioni indicate nel comma precedente [Settori della Regione, agli Enti non economici da essa dipendenti, alle Amministrazioni Comunali e Provinciali, alle Comunità Montane, alle Unità locali socio – sanitarie], in sede di elaborazione dei programmi di finanziamento delle opere pubbliche di rispettiva competenza, devono attribuire un valore prioritario alle determinazioni assunte dalla Giunta regionale ai sensi del precedente comma 1, dando atto di tale adempimento nell’ambito del provvedimento formale prescritto dai singoli ordinamenti.”, è evidente come ci sia state una cosciente (incosciente) grave inadempienza.
Ci sono pertanto tutti gli elementi per pretendere azioni decise e tempestive da parte di tutti gli enti e soggetti competenti per recuperare il tempo perduto e per garantire agli studenti in particolare e a tutti i cittadini in generale quella sicurezza che è un diritto e non un “optional”.
Attivisti M5S L’Aquila