Avezzano, (AQ). La crisi sanitaria generata dalla diffusione del coronavirus ha indotto prima il Governo, e poi gli enti locali, a rivedere tutta una serie di leggi e regolamenti. Primi fra tutti, quelli inerenti le aperture degli esercizi commerciali, che dopo quasi due mesi di chiusura, rischiano il tracollo economico. Con l’avvicinarsi del 4 maggio, data prevista per le prime riaperture, urge da parte di tutti, associazioni di categoria ed enti locali, una comunione di pensiero nonché di azione, per agevolare e velocizzare la ripresa economica. Un concreto suggerimento arriva dall’architetto Antonio Fini, che in data 22 aprile 2020 ha depositato al Protocollo del comune di Avezzano, della Confcommercio e della Confesercenti, una “Proposta sulle misure di sostegno a favore di esercizi commerciali di vicinato e ad attività dei servizi di ristorazione”, non dimenticando anche “il mercato dei tanti venditori ambulanti, che potrebbe svolgersi in vari spazi pubblici presenti nella città, un mercato diffuso, misura volta a evitare l’assembramento.”
Di seguito la proposta dell’architetto Antonio Fini.
Il sottoscritto arch. Antonio Fini, dopo attente riflessioni, confronti e considerazioni, propone alcune misure di sostegno a favore di esercizi commerciali di vicinato e ad attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie). Oggi il Covid19 ha segnato profondamente il nostro presente e limiterà i nostri comportamenti futuri con importanti ricadute economiche anche sui nostri territori, difatti ogni sostegno economico governativo scalfisce il sogno dei piccoli e medi imprenditori che consapevolmente si trovano a gestire eventi mai prima registrati. Pertanto il sottoscritto chiede di prendere in considerazione e di sottoporre agli organi competenti, la possibilità di una differente gestione di piccole aree pubbliche seppur prospicienti agli spazi commerciali sopra elencati, favorendone il distanziamento sociale, stimolando gli acquisti e allo stesso tempo vivacizzando gli spazi urbani e la città tutta. Lo sforzo dell’amministrazione è quello di annullare per il solo periodo Covid19 la corresponsione dell’occupazione di suolo pubblico, prevedendo un tetto massimo di superficie occupata, mentre per ulteriori superfici si potrebbe richiedere un importo ridotto. Spero che tale misura, gestita con regole semplici e chiare, possa essere un esempio per tutta la nazione, visto il distanziamento sociale che ci accompagnerà per i prossimi mesi. Inoltre molte altre sono le opportunità che potrebbero crearsi, come per esempio cinema, sport, ristorazione e molto altro da svolgere all’aperto in vista del periodo primaverile ed in attesa di quello estivo.