Avezzano, cosa va e cosa non va al giro di boa

Tra alti e bassi l’Avezzano chiude il girone d’andata all’ottavo posto a quota 25 punti. I biancoverdi di Pino Tortora riescono a far meglio della scorsa stagione quando mister Alessandro Lucarelli (attualmente al Paterno) totalizzò 24 punti.

Lamin Bittaye e Michael D’Eramo

I giovani lupi crescono bene – Al giro di boa, tra le note positive vanno sicuramente inseriti i giovani che stanno maturando partita dopo partita. Impossibile non citare Michael D’Eramo, talentuoso centrocampista classe 1999 che, dopo un avvio di stagione con la Juniores, ha letteralmente stregato i tifosi. Tasselli fondamentali nello scacchiere di Tortora sono anche Federico Di Paolo e Morgan Besana, rispettivamente, classe ‘98 e ‘99. Il centrocampista ex Amiternina, dopo le prime apparizioni da terzino, è stato avanzato sulla linea mediana del campo (insieme al sempre ottimo capitan Umberto Sassarini) offrendo prestazioni ordinate e tatticamente ineccepibili. Percorso inverso per Besana che da esterno offensivo è stato scalato sulla destra della linea difensiva.

Che acquisto Serrago! – Nel mercato di novembre, acquisto azzeccatissimo si è rivelato Joaquin Serrago, argentino classe ‘95 proveniente dalle giovanili del glorioso River Plate. Serrago ha collezionato quattro presenze mettendo a segno tre reti, per altro consecutive, contro Arzachena, Città di Castello e Torres. Forte tecnicamente e abile nell’uno contro uno, all’argentino non manca nemmeno quel killer instinct più volte assente nel reparto offensivo biancoverde. Reparto offensivo che può contare anche sulla crescita di Lamin Bittaye, capocannoniere dei biancoverdi con quattro reti all’attivo. Una garanzia è anche l’esperto Luca Di Genova, ottimo jolly offensivo per il tecnico calabrese data la sua duttilità nel ricoprire più ruoli nel reparto avanzato.

Davide Leto

Difesa ottima, Leto terzino da urlo – Attacco che, in più di una circostanza, ha latitato a differenza della solidissima difesa con Antonello Tabacco e Damiano Menna, una delle migliori retroguardie del torneo dato anche i soli 16 gol subiti dall’Avezzano. Solidità difensiva dovuta anche alle ottime prestazioni del portiere Michal Lewandovski, una certezza tra i pali che in più di una circostanza ha tolto le castagne dal fuoco ai suoi. Da dottor Jekyll e Mr Hyde la prima parte di stagione di Davide Leto. Prestazioni altalenanti da ala, formidabile nel nuovo ruolo di terzino sinistro. L’ex Crotone rappresenta un elemento chiave nel gioco biancoverde grazie alla spinta che sa dare sulla fascia oltre alle ottime qualità balistiche, non un dettaglio per un esterno.

Padovani e Marolda da rivedere – Tra le note stonate, invece, il rendimento di alcuni giocatori dai quali ci si poteva aspettare di più. Primo tra tutti Ettore Padovani che, dopo un inizio di campionato stentato, sembrava essere tornato ai livelli delle stagioni passate prima che qualche acciacco fisico lo relegasse in panchina nelle ultime uscite. È lui l’acquisto più importante che i biancoverdi potrebbero capitalizzare nel girone di ritorno. Più o meno convincenti sono state anche le prestazioni del neo acquisto Tommaso Marolda, sempre titolare e in rete solo a Città di Castello. Il bomber ex Fermana non ha bisogno di presentazioni, le occasioni avute a disposizione sono state poche e di tempo per ambientarsi nel gruppo ed adattarsi al gioco della squadra ce n’è abbastanza.

Gioco a sprazzi – La qualità del gioco biancoverde ha vissuto momenti alti e bassi, raggiungendo il picco nelle durissime partite contro Rieti e L’Aquila. Serve però continuità. Continuità sulla quale mister Tortora starà senz’altro lavorando data anche la giovanissima età media della rosa biancoverde.

La tribuna del “Dei Marsi” durante Avezzano-Torres

Stadio vuoto il più grande problema – Impossibile non citare, infine, la nota stonata più importante in questa prima parte di stagione ovvero la spaccatura tra la Curva Nord e il presidente Gianni Paris, una situazione che non sta giocando alla squadra, non a caso, da qualche settimana a questa parte, stanno arrivando gli appelli incessanti di Tortora per far tornare il tifo caldo allo stadio. Una situazione delicata se si considera anche lo scarsissimo pubblico presente allo Stadio “Dei Marsi”, forse la problematica maggiore per la squadra e per la presidenza Paris. Una crisi che non conosce fine è che colpisce una città forse troppo disinteressata alle sorti della squadra biancoverde. Gli ultimi venti anni sono stati duri, a tratti drammatici (sportivamente parlando). Ma ciò non basta più a giustificare i scarsi numeri del botteghino. Qualcuno dovrà iniziarsi a fare un esame di coscienza. È questa la partita più dura da vincere per l’Avezzano di Paris.

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Luca Pulsoni

Redazione - Il Faro 24

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