AVEZZANO – DOPO ORE DI ATTESA SU BARELLA IN PRONTO SOCCORSO MUORE

LA PROCURA APRE FASCICOLO PER OMICIDIO COLPOSO

Arriva in ospedale ad Avezzano dopo aver perso i sensi per due volte, dopo un breve controllo viene dimesso. Torna dopo qualche giorno per i stessi sintomi, aspetta per ore su una barella e muore dopo un disperato intervento chirurgico all’Aquila.

Così è morto A. R., 73 anni, viveva a Corcumello, frazione di Capistrello, con la moglie e un figlio di 17 anni. Dopo un esposto della famiglia, che ravvisa negligenze e parla di caso di malasanità, la Procura di Avezzano ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. 

“Domenica 17 marzo il primo malore. Moglie e marito erano tornati a casa dopo una passeggiata in auto quando l’uomo perde i sensi e cade battendo la testa. Arriva subito l’ambulanza, arrivando al pronto soccorso alle 16.50. Dopo degli accertamenti, tra cui la Tac, e intorno alle 20.52 è stato dimesso senza alcuna prescrizione medica. Senza che i sanitari chiedessero, né a me e né a lui, se facesse uso di farmaci. Mio marito da circa sei anni assumeva un anticoagulante e la pasticca per la pressione”. Questo è il racconto della moglie della vittima.

Lunedì 18 i coniugi vanno dal medico di base che rileva dei valori anomali della pressione arteriosa. Il 21 marzo, le condizioni di salute non miglioravano, tanto da far fare una visita da un cardiologo. Medico che, stando alla denuncia, rassicura il paziente e sua moglie.

Sabato 23, all’ora di pranzo, la scoperta più sconcertante: “Sul cuscino del letto, dove mio marito si era disteso, ho trovato tracce di sangue”. Un’ora e mezza più tardi i due arrivano al pronto soccorso di Tagliacozzo.

“Mi hanno detto di accompagnarlo ad Avezzano ma mi sono rifiutata chiedendo l’utilizzo dell’ambulanza – racconta la donna alla testata giornalistica IlCentro – siamo arrivati al pronto soccorso alle 16. Tre ore dopo, non avendo alcuna notizia, sono entrata nel pronto soccorso e con mio grande stupore ho visto che a mio marito non era stata prestata alcuna cura, nonostante i segni di sofferenza. Ho chiesto spiegazioni visto che da diverse ore stava su una barella e mi hanno detto di non iniziare a fare storie. Dopo le mie proteste, di lì a poco una dottoressa mi ha chiamato dicendomi che le condizioni di mio marito erano gravissime e che era stato intubato. Quindi il trasferimento con urgenza al San Salvatore dell’Aquila e un delicato intervento alla testa. Mio marito è entrato in coma e non s’è svegliato più. Mercoledì scorso è morto. Una tragedia dopo un calvario di giorni”.

I funerali sono stati celebrati ieri alle 15,30 nella chiesa di Corcumello.

fonte Il Centro

Redazione - Il Faro 24

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