Avezzano ricorda le vittime del terremoto del 13 gennaio 1915

Avezzano. 13 gennaio 1915. Quel giorno la forza crudele della natura rase al suolo la Marsica intera. Le lancette degli orologi si fermarono alle ore 7.52, in una manciata di secondi la storia di Avezzano e della Marsica cambiò radicalmente. Un terremoto dalla potenza distruttiva pari al settimo grado della scala Richter, il secondo evento sismico più grave nella storia d’Italia. I morti furono più di 30.000.

Quel lontano 13 gennaio di 102 anni fa la cittadina di Avezzano, che contava circa 13.000 abitanti, perse più di 11.000 persone oltre ai più importanti monumenti e luoghi d’interesse come la Cattedrale di San Bartolomeo, il Palazzo Torlonia e il Castello Orsini.

Una tragedia immane dalla quale Avezzano si è saputa rialzare diventando, negli anni, uno dei centro i più importanti di tutto l’Abruzzo. Oggi quella Avezzano ferita e rinata ha ricordato le vittime del giorno più buio. Alle pendici del Monte Salviano, la cittadinanza si è riunita dinanzi la stele posta in ricordo dei cittadini che persero la vita quel maledetto 13 gennaio 1915 alla presenza del sindaco Giovanni Di Pangrazio, del Prefetto de L’Aquila Giuseppe Linardi, del Vescovo della Diocesi dei Marsi Mons. Pietro Santoro e delle autorità civili e militari. Nel mondo dello sport, presente alla cerimonia una delegazione della Curva Nord Avezzano. “Sono qui per la prima volta per un atto di amicizia da parte di una persona che sa cosa vuol dire vivere l’esperienza drammatica di un terremoto” afferma il prefetto Linardi ricordando il suo passato in Irpinia negli anni del sisma. Il sindaco Di Pangrazio si sofferma sulla rinascita post sisma di Avezzano oltre che sulla nutrita partecipazione della cittadinanza che, nonostante il maltempo, si è riversata sul Salviano ai piedi dell’Obelisco dedicato alle vittime del terremoto: “Ringrazio tutti i cittadini e le istituzioni presenti in un momento delicato come questo in cui il collegamento istituzionale è fondamentale – dichiara il primo cittadino – Stiamo consegnando ai ragazzi delle scuole – continua Di Pangrazio – un CD nel quale si racconta la storia del terremoto”. Il Mons. Santoro, invece, esalta il territorio marsicano che si è saputo rialzare a 102 anni dalla tragedia definendolo “ricco di potenzialità”.

La giornata della commemorazione del terremoto del 1915 si concluderà alle 17 con la messa celebrata dallo stesso Mons. Santoro presso la Chiesa di Don Orione, uno dei eroi che ha contribuito alla rinascita di Avezzano.

 

 

Redazione - Il Faro 24

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