Il vicesindaco di Avezzano Domenico Di Berardino torna sul tema sanità dopo aver più volte sollecitato interventi urgenti rispetto ai quali, oltre alle rassicurazioni, poco si è visto di concreto.
“Mi trovo costretto – sottolinea Di Berardino – a ribadire necessità urgenti per la tutela della salute che sono rimaste senza risposta, a fronte delle nostre richieste puntuali e circostanziate. Purtroppo, non bastano le garanzie offerte in forma di comunicato stampa e le criticità sono ancora tutte lì.
Al Pronto Soccorso i medici sono sottoposti a turni massacranti e, spesso, c’è un solo dottore in turno. I pazienti sostano per giorni in attesa di un posto letto. È un quadro desolante, ma che rappresenta solo la punta dell’iceberg.
È normale che 1000 neonati debbano essere portanti all’Aquila perché dell’apparecchio per lo screening uditivo per la Neonatologia, richiesto ad aprile dello scorso anno, ancora non si vede traccia? Eppure, si tratta di un esame che dovrebbe rientrare nei livelli essenziali di assistenza da assicurare in loco.
Se aggiungiamo che lo strumento per l’Elettromiografia è fuori uso da un anno (anche qui si è costretti a fare chilometri), che dei concorsi da primario non si vede neppure l’ombra e che sul Centro vaccini non è arrivata una risposta ufficiale sui tempi di riconsegna, il quadro appare a tinte decisamente fosche e le nuvole non si diradano certo con qualche generica dichiarazione”.
Anche l’assessore alle politiche sanitarie del comune Maria Teresa Colizza interviene sull’argomento : “Neppure a Radiologia sono state coperte le carenze di personale che abbiamo da tempo evidenziato. Anzi, se prima mancavano 4 radiologi, a breve il numero di posti da coprire salirà a 5 perché è previsto un pensionamento. Questo comporta un allungamento delle liste d’attesa per gli esami radiologici per i pazienti esterni”.
“Insomma – conclude Di Berardino – resta la realtà di centinaia di segnalazioni di disservizi di cui per brevità ho elencato solo una parte, rispetto ai quali la dirigenza Asl deve agire subito perché le persone hanno bisogno di cure e non di qualche rassicurazione”.