ECCO LA BOZZA
Potrebbe sfiorare i 25 miliardi di euro l’importo del decreto contro l’emergenza coronavirus. Il governo potrà emettere nuovo debito fino a un massimo di 25 miliardi: «è autorizzata l’emissione di titoli di Stato per un importo fino a 25.000 milioni di euro per l’anno 2020».
È uno dei passaggi fondamentali – e attesi – della bozza del maxi-decreto è all’ordine del giorno di una pre-riunione in corso in questo momento tra i tecnici del governo (in rigorosa videoconferenza onde evitare possibilità di contagio). Una bozza ancora suscettibile di modifiche: 113 articoli che spaziano dalla sanità alle famiglie e imprese, passando per il rinvio delle scadenze fiscali e dal lavoro.
Sul piatto 1,15 miliardi al finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard, 1,5 miliardi al Fondo per le emergenze nazionali istituito presso la Protezione civile e 5 miliardi per gli ammortizzatori sociali per tutti e il potenziamento del fondo per le piccole e medie imprese.
Slittano le elezioni comunali, che si svolgeranno tra il 15 ottobre e il 15 dicembre 2020, così come si conferma l’ulteriore rinvio del referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, che si svolgerà entro l’autunno. Prorogati di tre mesi i mandati delle regioni che sarebbero andate al voto nelle prossime settimane.
Una deroga per produrre subito mascherine e proteggere medici, infermieri, lavoratori e cittadini dall’epidemia. Affinché le aziende avviino il prima possibile la produzione di questo strumento sempre più necessario – e introvabile – ma anche affinché altre realtà, se vogliono, si riconvertano in questo senso. Confermati anche gli incentivi a fondo perduto alle imprese che già producono mascherine, dopo una giornata di botta e risposta tra esecutivo e regioni, di polemiche ma anche di stock di mascherine requisite da quei paesi da cui pure l’Italia aveva già acquistato importanti partire per rispondere alla crisi.
Per le deroghe previste dalla bozza di decreto sarà necessario l’invio, da parte dell’azienda, all’Istituto superiore di Sanità di un’autocertificazione sulle caratteristiche tecniche delle mascherine: devono ovviamente rispettare tutti i requisiti di sicurezza. L’Iss deve dare una risposta in merito alla rispondenza delle mascherine alle norme vigenti entro 48 ore.
«Possiamo produrre mascherine sanitarie in proprio ma ci serve un’autorizzazione che spero sia all’interno del Decreto che verrà approvato oggi dal Governo», aveva detto solo poche ore prima Luca Zaia, governatore del Veneto, facendo il punto sull’emergenza Coronavirus dalla sede della Protezione civile.
Fondi per 50 milioni a Invitalia da distribuire alle imprese per l’acquisto di guanti e mascherine, da trasferirsi entro il 30 aprile. Previsto anche un credito d’imposta del 50% per le spese sostenute da chi ha attività d’impresa per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro, fino a un massimo 20mila euro.
Arrivano quasi 5 miliardi per gli ammortizzatori sociali, concessi per tutti per 9 settimane: come annunciato in questi giorni nella bozza del decreto anti-Coronavirus, ancora suscettibile di modifiche, si prevedono circa 1,3 miliardi per la Cig ordinaria e per trasformare in ordinaria la Cigs (338 milioni). Altri 3,3 miliardi serviranno per l’estensione della cassa in deroga ai settori attualmente non coperti, compresi agricoltura e pesca. Resta escluso il lavoro domestico.
Le strutture sanitarie private, accreditate e non, dovranno mettere a disposizione il personale sanitario, i locali e le apparecchiature. Le prestazioni saranno remunerate dalle regioni con una somma di denaro a titolo di indennità.
Come anticipato dalle ipotesi circolate in questi giorni, il decreto stabilisce che i prefetti potranno requisire strutture alberghiere e altri immobili che possano prestarsi per ospitare le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare. Il capo della Protezione civile può inoltre requisire in uso o in proprietà, da ogni soggetto pubblico o
privato, «presidi sanitari e medico-chirurgici, nonché beni mobili di qualsiasi genere», per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Sono previsti indennizzi.
Arrivano i congedi per i genitori che hanno figli sotto i 12 anni costretti a casa dalla chiusura delle scuole. I congedi ‘speciali’ saranno validi dal 5 marzo per tutti i dipendenti. L’indennità sarà di massimo 15 giorni da utilizzare tra mamma e papà non contemporaneamente, e sarà pari al 50% della retribuzione. Lo prevede l’ultima bozza del decreto suscettibile di modifiche. Nessun limite di età in caso di figli disabili. Sarà poi riconosciuto un congedo speciale non retribuito ai dipendenti con figli tra 12 e 16 anni.
In alternativa ai congedi parentali, i genitori lavoratori dipendenti con figli sotto i 12 anni potranno richiedere i voucher baby-sitter nel limite massimo complessivo di 600 euro. Il voucher «viene erogato mediante il libretto famiglia» e – confermando così le anticipazioni di questi giorni sale a 1000 euro per medici, infermieri, tecnici sanitari e ricercatori.
Chi assiste persone disabili potrà chiedere fino a 24 giorni in più di permesso nei prossimi due mesi. I permessi previsti dalla legge 104 potranno essere aumentati di 12 giorni sia nel mese di marzo che nel mese di aprile.
La bozza di decreto prevede anche un premio di 100 euro per il mese di marzo 2020 ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che abbiano continuato a lavorare nella sede di lavoro – e guadagnino non più di 40mila euro l’anno. Il premio è esentasse e deve essere dato il prima possibile in busta paga: già per aprile o comunque nel conguaglio di fine anno.
Nelle disposizioni della Relazione illustrativa al decreto legge che il Consiglio dei ministri discuterà nelle prossime ore è previsto, per il personale ospedaliero impegnato nel contrasto all’epidemia, un pagamento maggiorato per le ore di straordinario.
Confermata anche la nomina, anticipata da Conte, di un commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure sanitarie di contenimento e contrasto dell’emergenza: sarà l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri. Resterà in carica «fino alla scadenza» dello stato di emergenza operando a titolo gratuito: «del conferimento dell’incarico è data immediata comunicazione al Parlamento e notizia nella Gazzetta Ufficiale».
Previsto nello stato di previsione della Farnesina un fondo da ripartire denominato “Fondo per la promozione integrata”: la dotazione, nella bozza di decreto, non è ancora quantificata. Il fondo è concepito a sostegno e a promozione delle esportazioni italiane e l’internazionalizzazione del sistema economico nazionale nel settore agroalimentare e negli altri settori colpiti dall’emergenza derivante dalla diffusione del Covid-19, anche avvalendosi di ICE-Agenzia italiana per l’internazionalizzazione delle imprese e per l’attrazione degli investimenti.
Sono 60 i milioni di euro che vengono stanziati dal governo per gli straordinari delle forze dell’ordine «ai fini dello svolgimento, da parte delle Forze di polizia e delle Forze armate, per un periodo di novanta giorni a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto, dei maggiori compiti connessi al contenimento della diffusione del COVID-19»: 34.380.936 per il pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario e 25.557.840 per gli altri oneri connessi all’impiego del personale.
Sono previsti presidi sanitari straordinari anche per il servizio sanitario militare, evidenziando la necessità di incrementare il personale medico e infermieristico militare per 320 unità, di cui 120 medici e 200 infermieri, attraverso l’arruolamento straordinario e temporaneo, con una ferma eccezionale della durata di un anno.
Per i lavoratori che hanno subito danni a causa dell’emergenza il governo mette in campo un “fondo per il reddito di ultima istanza”: la misura
prevede una forma di sostegno al reddito per lavoratori dipendenti e autonomi, che abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività e che nel corso del 2019 non avevano guadagnato più di 10mila euro. Per sostenerli viene istituito un fondo da 200 milioni per l’erogazione di una indennità nel 2020. Sarà il ministero del Lavoro a definire i criteri.
Prevista un’indennità una tantum di 500 euro per gli autonomi: professionisti e collaboratori, stagionali, lavoratori del turismo e delle terme, dell’agricoltura e anche per i lavoratori dello spettacolo.
Arriva un credito d’imposta del 60% degli affitti di marzo di negozi e botteghe. Lo sconto fiscale non si applica alle attività che sono state identificate come essenziali, tra cui farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari di prima necessità e che sono rimaste aperte.
FONTE OPEN.ONLINE