“Le parole utilizzate dall’ex sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio mi meravigliano molto. – commenta il Sindaco di Aielli Enzo Di Natale – Innanzitutto chiedo il perché ad un comunicato firmato da 17 sindaci si risponda solo al sottoscritto peraltro utilizzando il tipico linguaggio, da bullo di periferia , di chi vuole buttarla in confusione solo per distrarre il lettore richiamando “all’armi” una fantomatica coalizione che pare sempre meno folta e distante da questo modo di agire e fare politica. Non capisco poi da dove arrivi tanto rancore. Durante la campagna elettorale per le amministrative dello scorso giugno ho appoggiato Gabriele De Angelis (cosa che rifarei di nuovo) ma ritengo che tale modus agendi appartenga a chi non evidentemente non ha più argomenti politici ma solo l’idea di difendere soprattutto interessi personalissimi. Ho firmato un documento, insieme ad altri 16 colleghi, di ogni estrazione politica, perfettamente bipartisan, in cui chiedevamo conto di alcune infelici dichiarazioni rilasciate sulla stampa da Di Pangrazio e Boccia. Tali dichiarazioni erano state lette da tutti come un vile scaricabarile, un pessimo tentativo di riversare su di noi la responsabilità dell’approvazione di tre bilanci Cam, quelli relativi agli anni 2013/2016 in cui Di Pangrazio, nel suo ruolo di presidente del Consiglio di sorveglianza, non ci indicò mai nessuna criticità in relazione alla veridicità dei dati di bilancio e nemmeno ci parlò mai di questi ulteriori 13 milioni di euro di debito extra, una cifra abnorme. Ben vengano quindi esposti e ‘nuove carte’, tutto sarà utile e ben accetto per ricostruire verità e assegnare le conseguenti responsabilità, certamente non ascrivibili a noi soci, parte lesa in tutta questa storia.
Sorvolo sulle accuse – conclude Di Natale – di non sapere né leggere né scrivere perché si commentano da sole: approcci infantili e scadenti riguardo a questioni importantissime. Posso solo aggiungere che sono parole e atteggiamenti che la dicono lunga sulla serietà di coloro che rappresentavano il comune più grande della marsica e le maggiori quote societarie”