Ricetta dematerializzata sì, ma lettore ottico per leggerla no. E’ questa la grande contraddizione che si sta verificando nei CUP delle strutture sanitarie pubbliche abruzzesi, in particolare nella Asl di Pescara, in cui, a quanto riferito al Vice Presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari da medici e utenti, mancherebbero i sensori ottici per prenotare tramite ricetta dematerializzata le visite mediche. Una carenza che rende vane le disposizioni di legge, sia nazionali che regionali, per limitare ulteriormente gli spostamenti dei cittadini sul territorio e ridurre la diffusione del COVID-19.
“Ho immediatamente scritto all’Assessore competente Nicoletta Verì e al Direttore Regionale del
Dipartimento Sanità Dr. Claudio D’Amario – spiega Pettinari – per sapere se sono a conoscenza di queste criticità e per invitarli a risolverle nel più breve tempo possibile. Di fatto – incalza il 5 stelle – le Asl abruzzesi stanno lavorando fuori dalle indicazioni. Infatti il Capo di Dipartimento della Protezione Civile, ha emanato l’Ordinanza n. 651 del 19 marzo 2020, che prevede la possibilità di ottenere direttamente il numero Ricetta Elettronico (NRE) , per la prescrizione dei farmaci, delle analisi cliniche e degli esami diagnostici, senza recarsi fisicamente presso lo studio del medico proscrittore, tramite e-mail, sms o comunicazione telefonica. Analogamente, anche Regione Abruzzo, con l’Ordinanza n. 4, dell’11 marzo 2020, a firma del Presidente Marco Marsilio, ha predisposto la prescrizione della ricetta de materializzata.
Purtroppo, su segnalazioni di autorevoli fonti, quanto previsto da queste disposizioni non è pienamente realizzato poiché le prescrizioni trasmesse per via telematica dai medici prescrittori ai vari CUP regionali, in particolare al CUP della Azienda USL di Pescara, vengono puntualmente rifiutate in virtù della presunta mancata disponibilità o malfunzionamento dell’apparecchio necessario per la lettura, il lettore ottico.
La mancata lettura del codice a barre costringe il cittadino a doversi recare fisicamente presso gli studi medici per poter avere la prescrizione cartacea e per poi recarsi presso il CUP, in pieno contrasto con le norme nazionali e regionali.
Tutto ciò, però, non accade nelle strutture private, che riescono senza alcuna difficoltà a prenotare analisi ed esami diagnostici con il sistema telematico.
Nella missiva destinata all’Assessore Verì e al Direttore D’Amario, Domenico Pettinari evidenzia un’altra criticità che crea non poca confusione. Questa volta a segnalarla sono le famiglie che denunciano un vero e proprio caos per quanto concerne le regole per la riammissione degli studenti a scuola, anche dopo un solo giorno di assenza.
“Da agenzie locali e siti web – spiega ancora Pettinari – si apprende, che si sarebbe tenuto un incontro tra la ASL di Pescara e i dirigenti scolastici, durante il quale gli esperti sanitari avrebbero fornito precise istruzioni e indicazioni sulla scorta di una probabile Circolare regionale. Successivamente alcuni dirigenti scolastici avrebbero emesso delle circolari non il linea con le previsioni nazionali, in quanto, si legge in una agenzia “se la causa della mancata presenza in classe, anche per un solo giorno, sarà per malattia bisognerà presentare sempre un attestato che attesti che l’alunno non è affetto da patologie infettive o diffusive, firmato dal proprio medico o dal pediatra, pena la non riammissione in classe. Pertanto chiedo di fare chiarezza presso i medici di base, pediatri e dirigenti scolastici circa la riammissione a scuola degli alunni, dettagliando in modo inequivocabile regole certe e valide su tutto il territorio regionale, anche al fine di non creare ulteriori tensioni in un momento in cui la seconda ondata di coronavirus si affaccia minacciosa anche sulla nostra regione” conclude.