È in programma domani a Roma la scelta della città capitale della cultura per il 2026 che vede in lizza L’Aquila e altri nove comuni italiani.
Lo rende noto il senatore aquilano di fdi Guido Quintino Liris, capogruppo meloniano nella Commissione Bilancio di Palazzo Madama. La cerimonia si svolgerà domani alle 11, presso il Ministero della Cultura (Sala Spadolini – via del Collegio Romano, 27) a Roma.
“C’è una fiduciosa attesa, abbiamo tutte le carte in regola per competere ed ottenere l’ambito riconoscimento considerato dal territorio aquilano, abruzzese ed italiano un altro importante tassello sulla via della completa e definitiva rinascita del capoluogo regionale e del suo circondario colpiti nel 2009 dalla tragedia del sisma”, spiega il senatore, che è stato relatore della ultima legge di bilancio, “confidiamo, rispetto al passato, di un giudizio terzo e giusto considerando che il nostro progetto presentato dal team coordinato dal mio amico sindaco Pierluigi Biondi è di assolto valore”.
Le città finaliste, che hanno presentato i loro dossier in due audizioni pubbliche, che si sono svolte il 4 e il 5 marzo scorsi, sono dieci: oltre a L’Aquila, con ‘L’Aquila. Città Multiverso’; Agnone (Isernia), ‘Agnone 2026: Fuoco dentro. Margine al centro’; Alba (Cuneo), ‘Vivere è cominciare. Langhe e Roero, un’altra storia’; Gaeta (Latina), ‘Blu, il Clima della cultura’; Latina, ‘Latina bonum facere’; Lucera (Foggia), ‘Lucera 2026: Crocevia di Popoli e Culture’; Maratea (Potenza), ‘Maratea 2026. Il futuro parte da un viaggio millenario’; Rimini, ‘Vieni oltre. Il futuro qui e ora’; Treviso, ‘I sensi della Cultura’; Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena), ‘Valdichiana 2026, seme d’Italia’. Diretta sul canale YouTube del Ministero.
“Credo che mai come quest’anno la mia città abbia la possibilità di giocarsi le sue carte”, aggiunge Liris, “L’obiettivo di essere dichiarati capitale italiana della cultura 2026, per L’Aquila è finalmente alla portata, ora come non mai. Questo dopo tanti sacrifici, dopo aver pianto, aver sudato, aver ricostruito, aver riparato e valorizzato, è giunto il momento della consacrazione”.