Capogruppo Fi Regione Abruzzo Sospiri su richiesta chiarimenti per palazzina ‘La Volpe’

“Un passo alla volta comincia a diradarsi la fitta nebbia che avvolge il destino di una struttura comunale, ‘La Volpe’ in via Valle Furci. La struttura è stata costruita con soldi pubblici e inaugurata dal governo di centro-destra nel 2014 per ospitarvi donne residenti a Pescara e provincia, costrette a lasciare la propria casa perché vittime di abusi o maltrattamenti, con o senza minori. Oggi il Direttore della Caritas di Pescara, Don Marco Pagniello, ha rivelato che il sindaco Alessandrini gli ha assegnato la gestione del manufatto nell’agosto 2016, senza che la città ne sapesse nulla, per ‘ospitarvi donne e minori richiedenti protezione internazionale’, ovvero presunti profughi per i quali lo Stato versa 35 euro al giorno, oltre Iva, per ciascuna unità accolta. Fine nobile, fuori di dubbio, ma a questo punto rivolgiamo un nuovo quesito al sindaco Alessandrini e alla Caritas: dove sono finite le donne italiane o europee residenti a Pescara, vittime di abusi, e costrette ad allontanarsi dalla propria casa e per i quali lo Stato non versa un euro? Attendiamo una tempestiva replica del sindaco Alessandrini che, ancora una volta, continua a muoversi in un’ombra istituzionale, sperando che nessuno si accorga di quello che combina”. Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri in riferimento alla replica del Direttore Caritas Don Marco Pagniello sulla candidatura della palazzina di via Valle Furci per dare ospitalità a parte dei 1.114 presunti profughi destinati a essere localizzati su Pescara e provincia.

“Sbaglia chi tenta di interpretare i nostri interventi come una battaglia contro i migranti, che in realtà sono disperati in fuga non esclusivamente da luoghi di guerra ma, la maggior parte, dalla povertà per finire oggetto di un business che, secondo l’ultimo bando aggiudicato a una decina di associazioni, muoverà solo su Pescara e provincia circa 24milioni di euro per 305 giorni di ospitalità – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri -. La nostra è una battaglia di trasparenza, chiarezza, rispetto delle regole e del sacrosanto principio di equità. In questo caso la nostra attenzione si è focalizzata sull’utilizzo di una proprietà comunale, l’edificio denominato ‘La Volpe’, in via Valle Furci, in piena zona residenziale, che la Caritas ha personalmente candidato per accogliere un numero imprecisato di presunti profughi. La notizia ha suscitato scalpore perché conosciamo bene quella struttura, essendo stata realizzata dal governo di centro-destra, e ne conoscevamo bene anche la destinazione, ovvero dare un tetto a quelle donne, con bimbi minori al seguito o meno, costrette a lasciare la propria casa perché vittime di abusi o maltrattamenti, ovvero quelle donne che rischiano di divenire notizia di ‘femminicidio’ o anche ragazze madri cacciate dalle proprie famiglie e che rischiano di finire per strada, ovvero tutti quei casi di cui normalmente si occupano associazioni come il Centro di Aiuto per la Vita o anche Ananke. Dopo tre anni scopriamo che l’edificio viene usato per tutt’altri scopi, ovvero oggi il Direttore della Caritas Don Marco ci ha rivelato che dall’agosto 2016, ovvero da quando il sindaco Alessandrini gli ha ceduto l’utilizzo dell’immobile, vi sta ospitando donne presunte profughe all’interno del programma di accoglienza dell’emergenza nazionale migranti. Archiviata questa notizia fondamentale, si apre però un altro buco nero che va colmato, ovvero: dall’agosto 2016 le donne italiane che sono costrette a lasciare il tetto familiare perché vittime di abusi, dove vengono ospitate? Quali sono le strutture del territorio che garantiscono l’assistenza fisica, il sostegno e l’ospitalità alle donne che rischiano di essere uccise dal coniuge o da parenti, o anche alle ragazze madri che non possono vivere in famiglia? Siamo certi che il sindaco Alessandrini-dei-girotondi, quello che ha messo la propria firma sulla targa dedicata a una vittima del femminicidio, la giovanissima Jennifer Sterlecchini, in piazza Salotto, non tarderà a fornire tale comunicazione, che comunque gireremo anche a tutte le Associazioni che a oggi operano in tale delicato settore, e che porteremo anche in Consiglio comunale attraverso un’interrogazione formale, non condividendo la scelta operata dal sindaco Alessandrini che di fatto a oggi ha privato la città di un servizio sociale fondamentale e di una struttura strategica. Ovviamente – ha proseguito il Capogruppo Sospiri – non vorremmo che l’edificio ‘La Volpe’ finisse come il dormitorio di via Alento, nato anche con fondi regionali e comunali, oltre che privati, per ospitare i clochard e senzatetto che vivevano accampati nella stazione ferroviaria centrale. Peccato che oggi quei clochard e senzatetto siano tornati a dormire fuori dalla stazione centrale, perché anche il dormitorio di via Alento, gestito anch’esso dalla Caritas, risulta nell’elenco delle strutture candidate a ospitare i presunti profughi, per i quali lo Stato sborsa 35 euro al giorno, oltre Iva”.

 

 

Redazione - Il Faro 24

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