Abbiamo attualmente un quadro dell’epidemia molto diverso rispetto alla prima ondata di primavera. Celano e tutta la Marsica sono stati colpiti in maniera pesante dal Covid-19.
Siamo rimasti sempre coerenti e aperti a qualsiasi soluzione la Casa di cura privata “L’Immacolata” avesse voluto intraprendere con la Asl per salvaguardare la salute pubblica: primariamente alla cura dei pazienti NO-COVID, secondariamente di quelli COVID.
È evidente a tutti la situazione molto critica della sanità Marsicana e le difficoltà di gestione della pandemia della ASL che nessuno ha mai negato, ma che si palesano in maniera ancora più netta, pesante ed inequivocabile oggi, dopo stagioni decennali molto carenti in tema di gestione e investimenti nella sanità locale.
Celano, secondo comune della Marsica, in un contesto di emergenza del genere non può volgere lo sguardo dall’altra parte dinanzi alle ambulanze in coda all’ospedale di Avezzano.
Non può rimanere indifferente rispetto a pazienti che debbano curarsi da patologie anche diverse dal Covid.
Siamo ancora oggi in zona rossa e dobbiamo uscirne prima possibile, e come L’Aquila, Avezzano e Sulmona abbiamo il dovere di fornire il nostro contributo alla causa.
Vigileremo in maniera ferma e irreprensibile, affinché tutto venga fatto e gestito a regola d’arte e in totale sicurezza a tutela dei lavoratori della Clinica, dei pazienti e della nostra comunità.
QUALI PAZIENTI COVID DOVRÀ GESTIRE LA CASA DI CURA PRIVATA “L’IMMACOLATA”.
Da convenzione la Casa di cura privata “L’Immacolata” dovrà garantire l’assistenza su un totale di 67 posti letto accreditati, a pazienti Covid-19 NON GRAVI che necessitano di ospedalizzazione, ma non bisognosi di terapia intensiva e subintensiva, ovvero PAZIENTI PAUCISINTOMATICI dimissibili nell’arco di una settimana/dieci giorni.
La Asl e la Casa di cura privata “L’Immacolata” definiranno con separato atto le modalità di raccordo tra le rispettive Direzioni Sanitarie al fine di governare le fasi di trasferimento dei pazienti, nonché far fronte alle varie esigenze organizzative ed assistenziali che possano emergere nel corso della vigenza dell’accordo.
Per confutare ogni dubbio in merito ho invitato quale autorità sanitaria locale, il direttore generale della Casa di cura privata “L’Immacolata”, il dottor Paolo Favari a presenziare e riferire sabato alle 11 in Consiglio comunale sulla vicenda, perché l’amministrazione comunale non ha avuto, non ha e mai avrà intenzione di nascondere alcunché ai celanesi sulle vicende di una Clinica privata che i celanesi stessi hanno contribuito a realizzare con la loro solidarietà e bontà d’animo.