Pur riconoscendo ad ogni gruppo Consiliare o ad ogni identità politica il diritto di intraprendere ogni tipo di iniziativa, il gruppo consiliare di maggioranza stigmatizza fermamente i tentativi di fuorviare i cittadini ai quali va trasmessa esclusivamente quale è la realtà delle cose possibili che una pubblica amministrazione può realmente fare. Una petizione popolare, per quanto indicativa di un certo numero di firmatari, non è uno strumento giuridico che permette di mutare il corso delle azioni intraprese e già abbondantemente in essere. Detto ciò, il gruppo di maggioranza, in pieno accordo con il sindaco Settimio Santilli, sta portando avanti, anche nel caso della demolizione e ricostruzione del plesso scolastico di Piazza Aia, ciò che ha enunciato nel programma elettorale voluto dai celanesi in modo significativo, tanto da determinare chi dovesse andare a governarli per l’intera consiliatura. Alle proposte operative della maggioranza, per entrare nello specifico di Piazza Aia, doveva corrispondere una azione nelle sedi istituzionali che aiutasse a decidere e a scegliere il meglio per la città, ma questo non è avvenuto nei tempi che l’ordinamento democratico consente. Tantomeno si può oggi tentare di ricorrere a iniziative sterili e fuorvianti dell’opinione pubblica. Attualmente il cantiere relativo alla demolizione e ricostruzione della scuola “A. Prodigo” in Piazza Aia è in una fase avanzata ed è impensabile che codesta amministrazione esponga l’Ente, a seguito di un ripensamento basato su pochissime opinioni, al rischio di subire un procedimento risarcitorio nei confronti della ditta esecutrice delle opere regolarmente appaltate e destinatarie di fondi in buona parte sovracomunali. Appare strano che persone di una certa esperienza politica ed amministrativa, che si dicono o si sono proposti per governare la città solo tre anni fa, facciano finta di non conoscere le norme che impongono ad un Ente, come il comune, di procedere nel solco delle norme e nel rispetto delle leggi. Il piano edificatorio scolastico è stato per la nostra amministrazione una esigenza dettata dalla ricerca della sicurezza per quanti vivono direttamente e quotidianamente la scuola. Proprio la conclusione dei lavori della scuola all’Aia sarà l’assunto che gli impegni, di cui l’amministrazione si era fatta carico, sono stati coronati da successo, tanto da soddisfare le aspettative dell’intera cittadinanza. La nostra maggioranza, in modo unitario, porterà avanti il suo operato, nella correttezza e nell’operatività che, al contrario di polemiche e attacchi personali alla persona che in questi giorni si sono letti abbondantemente sulla stampa, è l’unica cosa che interessa ai celanesi. Sarebbe facile imbastire toni polemici che potrebbero ricordare l’operato amministrativo di taluni che, oggi, chiedono “Ville comunali” o ”Spazi verdi” in zone che (come dimostrano le delibere consiliari e di giunta) ha contribuito a cementificare con opere inutili, prima realizzate e poi demolite con enorme dispendio di risorse pubbliche. Così sarebbe altrettanto facile evidenziare un certo pressappochismo nell’indicare soluzioni alternative alla realizzazione della scuola all’Aia. Prima di indicare fuorvianti proposte sarebbe opportuno documentarsi e scoprire che: le strutture di Madonna delle Grazie e Don Minozzi non sono contemplabili perché entrambi a più piani, caratteristica non idonea per il nido che deve essere ad un unico piano come da linee guida ministeriali e dunque come quello progettato a piazza Aia. Inoltre la struttura a Madonna delle Grazie si trova in zona R4 a forte rischio idrogeologico e quindi deve essere delocalizzata come si sta facendo. Per quanto riguarda Don Minozzi oltre ad essere multipiano se si ricorda fu chiusa come sede scolastica di Ragioneria a seguito del terremoto di Amatrice e delle prove di vulnerabilità sismica che ne certificarono la pericolosità della medesima. La programmazione scolastica della amministrazione non è stata quindi mai casuale, ma rispettosa di criteri imposti dalla legge. Ciò che la nostra amministrazione vuole evidenziare è che Celano non ha bisogno di azioni dettate dai tornaconti politici, dei farneticanti toni pettegoli ai quali ricorre solo chi è a corto di argomentazioni valide da contrapporre, di improbabili rivalse politiche. Celano, questo si, ha bisogno di una classe dirigente attenta a che la città cresca con il contributo di tutti e attraverso iniziative concrete atte ad affrontare anche le difficoltà che la complessità amministrativa comporta quotidianamente.