Per consentire il recupero di 3 minuti di percorrenza sulla tratta ferroviaria Pescara-Roma c’è il rischio concreto che venga soppressa la fermata alla stazione di Celano dell’attuale treno regionale 7325 delle ore 6,45 e quelle relative ai rientri pomeridiani 23690 e/o 23694. Una ennesima dimostrazione della poca lungimiranza con la quale vengono condotte le scelte politiche regionali in materia di trasporti.
Lo scrive il Sindaco di Celano, ing. Settimio Santilli, che proprio in considerazione di tale eventualità, che si augura sia scongiurata, ha inviato una nota, indirizzata alla regione ed ai Sindaci dei Comuni interessati, con la quale chiede testualmente “interventi affinché questa ipotesi sia in realtà scongiurata per garantire un servizio che risponda alle necessità di tutto il territorio senza penalizzare le zone interne che sarebbero destinate all’isolamento” e nel contempo “informazioni in merito al nuovo collegamento veloce della linea ferroviaria Pescara-Roma, previsto con l’imminente attivazione dell’ETR 325 Jazz e se corrisponde al vero che verrà, appunto, soppressa la fermata di Celano-Ovindoli del treno regionale e dei relativi ritorni pomeridiani” su menzionati.
“Mi preme sottolineare – riprende la nota del Sindaco – che la stazione ferroviaria di Celano serve non soltanto un’utenza di pendolari e studenti, ma anche di turisti diretti alle località turistiche di soggiorno estivo ed invernale, di visitatori del Castello Piccolomini, museo più frequentato d’Abruzzo, nonché degli utenti della Clinica L’Immacolata, polo di eccellenza in ambito sanitario”.
“La ventilata soppressione di questa fermata – prosegue la nota del Sindaco – avrebbe lo scopo di consentire il recupero di 3 minuti di percorrenza sull’intera tratta, un risultato marginale se l’idea è quella di realizzare una linea veloce, non migliorando le infrastrutture, ma semplicemente eliminando alcune fermate. A farne le spese sarà non solo la Città di Celano ma l’intera utenza di Aielli, Cerchio, Collarmele, Pescina, Ovindoli e Altipiano delle Rocche, con un netto peggioramento dei tempi e dei costi e che comporterà per i pendolari della Marsica orientale di raggiungere la stazione di Avezzano con i propri mezzi”.
“Tutto ciò contrasta, secondo il Sindaco Santilli, con il progetto iniziale che nasceva dall’esigenza dichiarata di non essere più trattati come Regione Fontamara e le richieste marsicane hanno conseguito solo la non soppressione delle fermate di Tagliacozzo e Carsoli. Ebbene, qualora la fermata venga effettivamente soppressa, sono costretto a constatare che la Marsica orientale sarà più che mai la terra di Fontamara, di siloniana memoria”.
“Il risultato di questa scelta – conclude la nota del sindaco Santilli – potrebbe portare l’utenza, già fortemente provata dal malfunzionamento della tratta ferroviaria di collegamento Pescara-Roma, a considerare esclusivamente l’utilizzo dell’automobile e quindi dell’autostrada per un percorso, tutto sommato breve se si considera la Marsica equidistante circa 100 chilometri sia da Roma che dalla fascia adriatica”.
A margine della nota il sindaco Santilli pone l’attenzione sul fatto che “ormai da 50 anni si pensa soltanto agli investimenti su gomma e su autostrade. Perché, si chiede, con la stessa determinazione non si destinano investimenti al trasporto su rotaia? Qualcuno ha pensato di quantificare l’entità dell’economia che trasferiamo su altri lidi romani e riusciremmo a recuperare con un efficiente servizio di trasporto pendolare e studentesco? Perché, infine, alcuni amministratori locali, invece di pensare campanilisticamente alla propria fermata, non pensano a come poter raddoppiare la linea ferroviaria sul territorio del proprio comune e di conseguenza a produrre proposte con visioni più ampie, organiche e lungimiranti?