Commercianti della Provincia dell’Aquila contro l’aumento della Tosap

“Un salasso! Siamo stanchi di essere considerati portafogli aperti”.

 “È assurdo che con questo stato di crisi generale del commercio qualche Comune si permette il lusso di aumentare la tassa per l’occupazione di suolo pubblico del 200%! – Tuona Franco Liberatore, Vice Presidente dell’Anva Confesercenti d’Abruzzo – Non è possibile che un comune, come Castelvecchio Subequo, abbia aumentato la Tosap da € 0,13 a € 0,30. Così si accelera l’agonia soprattutto del commercio ambulante. Siamo stanchi di essere considerati portafogli aperti”.

A giudizio dell’Anva Confesercenti, si tratta di un ennesimo salasso che colpisce i commercianti, in particolare le categorie dei venditori ambulanti e dei pubblici esercizi. Soprattutto quello del Comune di Castelvecchio Subequo è considerato un inaccettabile provvedimento. L’aumento del 200% della Tosap, attuato in questo tragico momento, aggrava ulteriormente un già drammatico scenario economico – finanziario.

In effetti è lo stesso Liberatore che fa notare come le vendite continuano a frenare. E dopo l’illusione di ripartenza oggi tornano a calare, annullando i passi avanti fatti nei mesi precedenti. È stato un 2016 complessivamente deludente sotto il profilo del commercio. Si sperava fosse l’anno del consolidamento della ripresa; ma il recupero netto e generalizzato atteso durante l’anno non c’è stato. “E non poteva che essere così – aggiunge Franco Liberatore – in un Paese dove una persona su quattro si sente povera e la metà delle famiglie non riesce ad arrivare alla fine del mese”.

Siamo difronte ad un rallentamento che conferma il momento di difficoltà in cui ancora versano troppe famiglie italiane. La mancata ripresa del 2016 ha portato inoltre al riacutizzarsi della crisi del commercio, che dal 2012 ad oggi ha ‘bruciato’ 96mila imprese del commercio al dettaglio e più di 100mila posti nell’occupazione indipendente. “Per uscire dal pantano occorre una riflessione seria sul mercato interno sul bisogno di rivedere il sistema delle imposte e tasse che molto condiziona il mercato – aggiunge Liberatore, dell’Anva Confesercenti – Oggi appare chiara la necessità di fare un passo indietro sulle liberalizzazioni, che hanno contribuito alla crisi delle PMI senza dare benefici. Inoltre, è necessaria una moratoria sulle concessioni alla Grande Distribuzione e sulla liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali, oltre ad una incisiva lotta contro l’abusivismo e la contraffazione”.

Redazione - Il Faro 24

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