“Riduzione del carico fiscale, accesso al credito, semplificazione-sburocratizzazione, velocizzazione delle pratiche: sono i quattro pilastri su cui poggia la nuova legge regionale ‘Impresa Abruzzo – Competitività, Sviluppo, Territorio’, proposta dalle opposizioni e su cui abbiamo registrato la convergenza del vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, e il buon senso di una quota dei consiglieri di maggioranza e la sua ratifica ci testimonia la bontà di una norma che veramente vuole rendere l’Abruzzo una ‘regione facile per le imprese’, dove venire ad aprire attività è conveniente, non costa e soprattutto è semplice”. Lo hanno detto i Capigruppo regionali di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, e Abruzzo Futuro, Mauro Di Dalmazio, nel corso della conferenza stampa convocata per presentare la Legge ‘Impresa Abruzzo’ proposta dai due firmatari e approvata dal Consiglio.
“Non ci siamo inventati nulla, ma abbiamo avuto solo il buon senso di vedere come le altre Regioni di centro-destra e centro-sinistra hanno cercato di impattare i temi del contrasto della perdita di attrazione delle imprese, dunque quali sono le migliori pratiche in Italia – ha affermato il Capogruppo Sospiri – e poi abbiamo redatto un testo calibrato sull’Abruzzo, fondato su due norme di principio che si attueranno dalla fine della legislatura, e due norme immediatamente operative. Il tema è ovviamente favorire il ritorno del ‘fare impresa’: l’Abruzzo purtroppo non ha agganciato la ripresa occupazionale registrata in Italia, siamo in fondo alla classifica e se pensiamo ai grandi numeri della disoccupazione giovanile rischiamo di non dormire più la notte. Pur non stando in maggioranza, noi siamo consapevoli che sono gli abruzzesi comunque a pagarci e dobbiamo allora pungolare la maggioranza a mettere mano a quella priorità che è il lavoro, che qualcuno deve creare. Noi non abbiamo grande industrie, abbiamo solo il Polo dell’automotive e poi ne abbiamo una piccola-media che è l’industria del Turismo, che va dal terziario agli stabilimenti balneari, altro non abbiamo, e allora cosa possiamo fare per creare impresa? Rendere la vita più semplice a chi decide di investire in Abruzzo, fargli capire che non deve per forza fermarsi nelle Marche e che venire in Abruzzo è più facile, sia per la presenza di infrastrutture funzionali di collegamento, come autostrade e ferrovie, sia perché non gli facciamo perdere tempo”. “Ringrazio il Capogruppo Sospiri che è stato l’ispiratore di questa norma che poi ho contribuito a redigere nella condivisione della maggioranza, ed è una legge – ha spiegato il Capogruppo Di Dalmazio – che intercetta più necessità del tessuto produttivo abruzzese e lancia un segnale nella semplificazione delle procedure, nell’accesso al credito, nella riduzione delle tasse, lancia un segnale a chi vuole fare impresa e crea il diritto al lavoro, è un sostegno concreto alle Politiche di sviluppo delle imprese. E abbiamo preparato questa legge perché siamo sempre uomini di governo, lo siamo stati per cinque anni in maggioranza, oggi lo siamo nel ruolo di oppositori. Quattro i pilastri su cui poggia la legge: semplificazione e sburocratizzazione, velocizzazione, accesso al credito e riduzione delle tasse, in una linea di continuità con la giunta Chiodi che vogliamo perseguire dando seguito ai meccanismi virtuosi già innescati per la riduzione del carico fiscale attraverso disposizioni che siamo in grado di concretizzare, raggiungendo gli obiettivi, o comunque di stimolare”. “Partiamo dalla riduzione del carico fiscale e dall’accesso al credito – ha ripreso il Capogruppo Sospiri -. La riduzione delle tasse è una priorità, ma anche un tema che inevitabilmente ci rimanda a operare quando verranno approvati in aula i rendiconti del bilancio regionale 2013, 2014, 2015 e 2016. Ma questo non significa che sino ad allora non avremo possibilità di incidere sul tema. La legge approvata propone di istituire un ‘Circuito di compensazione’, ovvero, la Regione chiede al contribuente il pagamento del bollo, dell’Irap, i contributi di concessione, ma non restituisce i crediti, perché gli uffici impiegano tempo. In questi casi va attivato il ‘circuito di compensazione’, ossia se la Regione deve dei pagamenti ad aziende che le forniscono servizi, deve fare in modo che quelle stesse aziende, in attesa di essere pagate, non escano dal reticolo del rating, che è fondamentale per le imprese, perché se non ho il Durc in regola non posso partecipare alle gare, non ho accesso al credito in banca, e nel frattempo la Regione non mi liquida perché ha le casse bloccate. In questi casi, la compensazione tra crediti e debiti crea per le imprese la possibilità di continuare a investire. Poi l’accesso al credito: perché un’azienda deve venire in Abruzzo a fare impresa? Perché, nonostante tutto, abbiamo ancora dotazioni infrastrutturali importanti, come autostrade, porti, un controllo della criminalità, e allora diamogli un motivo in più per venire in Abruzzo e non nelle Marche: garantiamo priorità a un’azienda che chiede un prestito per aprire un’attività e prevediamo sanzioni ai pubblici dipendenti che rimpallano fascicoli per le imprese o ritardano, immotivatamente, il rilascio di un parere”. “La Semplificazione delle procedure – ha proseguito il Capogruppo Di Dalmazio – passa invece attraverso l’istituzione del CUR, la Comunicazione Unica Regionale, da presentare telematicamente al Suap regionale. Dunque l’imprenditore deve fare una sola comunicazione, e tale disciplina si innesta con tutte le strategie e la disciplina normativa nazionale. L’inoltro telematico del fascicolo al CUR è contestuale all’inizio dell’attività, poi è il Suap regionale che deve fare le opportune verifiche, e che, se ci sono dei problemi, richiede delle istanze integrative. Ovviamente occorre creare una rete di relazioni con gli Enti locali e con gli uffici preposti alla gestione di tali istanze, e la legge introduce delle forme di premialità per i Comuni più virtuosi e performanti. La semplificazione per chi fa impresa è uno dei problemi più avvertiti, ovvero la riduzione dei passaggi burocratici, che è anche uno degli elementi di maggior contrasto a eventuali fenomeni distorsivi, come la corruzione”. “Sostanzialmente, applicata la nostra legge – ha spiegato il Capogruppo Sospiri -, si attiverà il seguente meccanismo: io clicco sul mio computer e invio al Suap regionale la mia pratica inerente la mia azienda. Il Suap regionale ha 15 giorni per chiedermi eventuali integrazioni, se non lo fa entro 15 giorni io inizio la mia attività. Se entro 15 giorni mi chiede integrazioni, io-azienda ho il dovere formale di fornirle entro 60 giorni, trascorsi inutilmente i quali chiudo. Se per la mia attività occorre il parere di più enti, il Suap regionale entro 7 giorni ha il dovere di fare la Conferenza dei Servizi unica: se un altro Ente non partecipa, vuol dire che è d’accordo, stessa cosa se non esprime pareri”.