Concorso Asl 1, la lettera di una mamma di 3 figli con marito disoccupato

Dopo le presunte irregolarità nel concorso Asl 1 per OSS, sono seguiti esposti e denunce da parte degli esclusi, che stanno usando tutte le loro armi per denunciare l’ingiustizia di cui sono stati vittime. Rischiano il posto di lavoro e lo perderanno per fare largo a persone che, così denunciano, hanno effettuato l’esame eludendo le norme, utilizzando telefonini, fogli di carta usciti dal nulla e molto altro. Non ci stanno, non demordono e vogliono che la verità venga a galla. Pubblichiamo, di seguito, la lettera di una mamma che probabilmente perderà il posto di lavoro in quanto non ammessa nel concorso alla prova orale:

<<Sono una mamma di tre bambini piccoli. Sono occupata da 2 anni e mezzo presso la asl 1 (L’Aquila Avezzano Sulmona), in situazione di precaricato con contratto rinnovato con cadenza bi-tri mestrale. Lo scorso 28 luglio ho partecipato, con molti sacrifici,al concorso per OSS. Il mio nome è tra i Non ammessi, questo significa che tra qualche mese al massimo sarò senza lavoro. Verrò LICENZIATA. Per una madre con 3 figli piccoli, con un mutuo ( con rata di 700.00 euro/ mese) ed un marito disoccupato da ben 3 anni, la situazione è gravosa. Al giorno d’oggi la speranza di una stabilizzazione è incerta, molto incerta. Dovrei rassegnarmi e pensare che evidentemente io non sono stata abbastanza “brava”, che tutte le le persone che invece sono state ammesse sanno fare il mio lavoro, il lavoro al quale sono totalmente dedita da molti anni ormai, meglio di me? Mi dispiace ma NO! NON POSSO! Al concorso ho assistito ad una situazione di irregolarità inaccettabili e il mio stato d’animo ne continua a risentire in quanto credevo che almeno in questi casi le istituzioni garantissero una maggiore serietà. Dovevo “parlare prima”? Dopo mesi di studio, nottate passate sui libri, quella mattina dovevo far saltare tutto? Non ce l’ho fatta. Ho sperato, mi sono illusa evidentemente, che nonostante tutto sarebbero stati onesti dopo. Non potevo rischiare di rendere vani tutti i sacrifici fatti durante i mesi di preparazione. Discorso che valeva per me e per tutti i colleghi partecipanti al concorso in questione. So che ai concorsi, purtroppo non è sempre tutto “trasparente”, ma un conto è “saperlo” un conto è “viverlo”. È vergognoso. Ora mi ritrovo esclusa ed il modo in cui è stata svolta la prova scritta, palesemente per far passare “gli eletti” , insieme al fatto che rischio l’unico mezzo di sostentamento della mia famiglia mi danno la forza di LOTTARE. Cosa mangeranno i miei figli? Sono una donna di fede, ma la preghiera basterà questa volta a risolvere la mia situazione?È giusto impegnare le misere risorse economiche per pagare la parcella di un avvocato per risolvere questa situazione? Non credo sia giusto, ma devo farlo. Chiedo solo una cosa, di non essere lasciata sola anche in questo momento. Mi chiedo se la stessa ASL, i sindacati o una qualsiasi parte politica, possa aiutare me e tutti i miei colleghi che rischiano tanto quanto me. Chiedo alle ISTITUZIONI di non lasciarci soli. Anche questa volta. Grazie >>.

Redazione - Il Faro 24

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