Proclamati, in occasione della cerimonia inaugurale di Art In Act 007 a
Villa Paris di Roseto degli Abruzzi, i vincitori della prima edizione
del premio biennale GxC, Giovani per la Ceramica, riservato agli artisti
under 40. La valutazione delle opere è stata eseguita dalla giuria,
presieduta da Lucia Arbace, direttore del Polo Museale dell’Abruzzo e
composta da: Enrica Salvatore, presidente della Fondazione Tercas –
Linda Kniffitz, curatrice del MAR di Ravenna e critica d’arte –
Lucrezia Di Bonaventura, Fondazione Cingoli – Daniela Fuina, architetto
– Gloriano Lanciotti, presidente della Camera di Commercio di Teramo –
Rinaldo Seca, sindaco di Castelli e dagli artisti Silvio Vigliaturo e
Bruno Zenobio.
Il premio “Giancarlo Sciannella”, per l’opera dal concept
maggiormente innovativo, è stato assegnato a ANDREA PISTOCCHI per
l’opera dal titolo: “OLTRE LA STASI DI QUESTA ROTTA, IL SILENZIO DEL
TUO BATTITO TOCCA L’INFINITO…”. Andrea Pistocchi si è diplomato
nel 2000 all’Istituito d’Arte “F.A. GRUE” di Castelli e poi, nel
2005, all’Accademia delle Belle Arti de L’Aquila, indirizzo
scultura, successivamente si è abilitato all’insegnamento e, oggi,
insegna scultura al Liceo Artistico Virgilio di Empoli. Le sue opere
sono state esposte in mostre nazionali e internazionali e sempre di più
è impegnato nell’ambito della ricerca fotografica “fine art”,
rigorosamente in bianco e nero. Nel corso della sua carriera ha lavorato
con artisti del calibro di: Gino Marotta, Pasquale Santoro, Michele
Cossyro, Giancarlo Sciannella e Fausto Cheng. L’opera premiata si
ispira a un minimalismo onirico, dove gli elementi, che appartengo
all’universo fanciullesco, raccontano e simboleggiano il percorso
della vita, rallentato dal dramma dell’amore non corrisposto.
L’opera rimarrà permanentemente esposta a Villa Paris di Roseto, sede
della Fondazione Cingoli.
Il premio “Serafino Mattucci” per il lavoro artistico maggiormente
aderente all’identità della ceramica di Castelli, è stato assegnato
a NOEMI CASERTA, per l’opera dal titolo: “MUM”. Noemi Caserta, si
è diplomata nel 2007, con il massimo dei voti, all’Accademia di Belle
Arti di Firenze, scuola di scultura e si è formata a Faenza, sotto la
guida di Ivana Anconelli. Da tre anni è insegnante, di discipline
classiche su potenziamento al Liceo Artistico per il Design di Castelli.
Nel corso della sua attività artistica con le sue sculture ha vinto,
nel 2009, il premio arti visive Sinestesia de L’Aquila e nello stesso
anno, alla mostra concorso “il Segno”, il premio “Jean-Michel
Basquiat” della Galleria Zamenhof di Milano. Numerose, al suo attivo,
le mostre personali e collettive in gran parte delle città italiane.
“Mum” è l’emblema della maternità, ma anche intesa come madre
terra, da cui tutto discente e tutto genera. L’opera realizzata in
tecnica Raku è dipinta con ossidi ceramici tipici della tradizione
castellana. L’opera, al termine della mostra di Roseto degli Abruzzi,
resterà, in esposizione permanete, nella galleria di Palazzo Melatino
di Teramo, sede della Fondazione Tercas, che ospita le opere donate dal
maestro, Serafino Mattucci.
Il riconoscimento della CCIAA di Teramo, attribuito per l’utilizzo di
nuove tecniche è stato conferito a MARCELLO MELCHIORRE, per l’opera
dal titolo: ”L’ORO DEL MONDO E IL MONDO DEGLI ORI”. Marcello
Melchiorre si è diplomato, con il massimo dei voti, nel 2002
all’Istituto d’Arte “F.A. GRUE”, da due anni conduce
l’attività artistica, nel villaggio artigiano di Castelli, con la
produzione di lampade moderne. L’opera in terraglia, trattata con uno
smalto creato direttamente dall’artista, è stata poi completata, in
terza cottura, con il lustro oro. La novità della proposta risiede nel
aver accostato la ceramica alla pietra, che compone il naturale
basamento e che rappresenta la crosta terrestre su cui poggiano due
mondi. Il primo è quello della cultura, che brilla e poggia sula forza
della lettura e del sapere, l’altro è un mondo fatiscente, ispirato
solo alla spasmodica ricerca della ricchezza e dell’opulenza.
L’opera, terminato il periodo espositivo a Villa Paris, entrerà a far
parte della collezione dell’Ente e sarà esposto nei locali della
CCIAA di Teramo.
I premi sono stati consegnati al cospetto del noto critico e studioso
d’arte, Philippe Daverio, che ha letteralmente incantato i moltissimi
intervenuti alla cerimonia inaugurale, parlando proprio della valenza
dell’arte ceramica, sorta prima ancora che l’uomo potesse sviluppare
il linguaggio e subito dopo la scoperta del fuoco. Lucia Arbace, in
qualità di presidente della Giuria, ha tenuto a rimarcare il valore di
tutti i lavori in concorso e di come la qualità delle proposte
artistiche rappresenti un buon auspicio per le prossime edizioni del
Premio. Tutti hanno rimarcato come, solo attraverso la valorizzazione
artistica dell’istituzione scolastica di Castelli e dei suoi studenti,
già diplomati e in corso di studi, sarà possibile rilanciarne
l’attività formativa e la cultura territoriale della ceramica,
evitando le distorsioni della dispersione scolastica e degli sbocchi
lavorativi non professionalizzanti.
La mostra con le opere in concorso e le quattro sezioni speciali
dedicate a Serafino Mattucci (collezione Fondazione Tercas), Giancarlo
Sciannella, Marco Appicciafuoco e Nino Di Simone, con ingesso libero,
rimarrà aperta fino al 31 ottobre (per le consuete visite scolastiche)
e osserverà i seguenti orari: dal mercoledì al venerdì dalle ore
18:30 alle ore 21:30.