di Claudia D’Orefice.
Oggi in tutta Italia i lavoratori del commercio aderiscono allo sciopero indetto dalle sigle Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil per chiedere il rinnovo dei contratti nazionali di settore.
Presidi in molte città, tra queste: Milano, Torino, Palermo, Roma, ma anche in diverse località in Abruzzo,Toscane e nelle Marche .
L’oggetto della protesta, che vede coinvolti anche i lavoratori della distribuzione affidata alle cooperative, è da rinvenirsi, secondo la Filcams, nelle posizioni di assoluta rigidità assunte da Federdistribuzione, uscita da Confcommercio nel 2012.
Il recesso dell’associazione datoriale dal contratto del Terziario avrebbe ingenerato, secondo Filcams, un forte arretramento dei diritti e tutele nelle aziende che ne sono associate, le quali hanno disdetto molti contratti integrativi aziendali per far fronte all’ aumento dei costi d’impresa.
Un meccanismo fermo che ha avuto negative ripercussioni su migliaia di dipendenti di supermercati, ipermercati e catene della distribuzione organizzata, con il taglio delle retribuzioni, l’annullamento degli scatti di anzianità e il ritorno a 40 ore di lavoro.
“Si avvia, con la proclamazione dello sciopero nazionale del 7 novembre e del 19 dicembre, una fase di mobilitazione che vedrà la Filcams impegnata a tutti i livelli”, dichiara la segretaria nazionale del settore terziario della CGIL, Maria Grazia Gabrielli.
Federdistribuzione, dal conto suo ha ribadito la volontà di trovare un accordo, lamentando, a sua volta, un atteggiamento di chiusura da parte delle organizzazioni sindacali.