Come FLC CGIL, UDS, LINK, MGS E SIP apprendiamo con piacere che la vicenda del Convitto Nazionale Cotugno, per la quale siamo intervenuti con successo con azioni e proposte strutturate e condivise, può essere risolta con l’impegno da parte degli uffici scolastici che, grazie anche alle nostre sollecitazioni e alle due richieste formali della FLC CGIL Provinciale e Regionale, stanno attualmente, positivamente studiando soluzioni che portino non tanto alla deroga sulle iscrizioni, ma al superamento della sua necessità.
Le iniziative strutturali a cui stanno pensando gli uffici scolastici sono perfettamente in linea con quanto chiedevamo, sono iniziative che superano l’idea della soluzione interventista e vanno nella direzione della ricerca di soluzioni a lungo termine, attraverso il coinvolgimento di agenti interessati presenti sul territorio.
Apprendiamo, infatti, che si stanno coinvolgendo le società sportive, da sempre bacino di utenza per il Convitto Cotugno; che si sta pensando all’istituzione di borse di studio e che, come avevamo proposto nell’assemblea cittadina del 28 Giugno u.s., non si esclude la possibilità di verificare l’ingresso al semi-convitto dei minori non accompagnati.
Inoltre, l’USR ha derogato sul termine ultimo delle iscrizioni al Convitto Cotugno prorogando la data al 31 luglio 2019 con la certezza che questo, insieme ai fondi messi a disposizione dal MIUR e alle iniziative di cui sopra porterà a raggiungere il numero minimo di iscrizioni previsto.
Ancora, l’USR si è impegnato alla riapertura del contratto integrativo regionale sulle assegnazioni ed utilizzazioni del personale, qualora dovessero verificarsi degli esuberi nel personale ATA. Ricordiamo che l’organico del personale ATA del Convitto Cotugno era già confermato al momento in cui lo stesso USR aveva decretato l’impossibilità di garantire l’organico del personale educativo che scadeva, invece, il 21 Giugno, data che ha segnato la chiusura in organico di diritto del Convitto Cotugno.
Come FLC CGIL, UDS, LINK, MGS E SIP, coordinamento nato dalla volontà di trovare soluzioni integrate e politiche su un diverso progetto di città, riteniamo tutto ciò una vittoria per la città e per chi ci lavora. Sappiamo che è una soluzione momentanea, ma mette in condizione di lavorare e di perseguire soluzioni strutturali e di valore
Ribadiamo, infatti, che la vicenda del Convitto Nazionale non è fine a se stessa, ma racchiude tutte le problematiche mai affrontate del nostro territorio.
Ribadiamo la necessità dell’apertura di tavoli di discussione e confronto e, per questo, diamo la nostra piena disponibilità.
Come abbiamo già avuto modo di affermare, viviamo in una
città dove le studentesse e gli studenti
hanno difficoltà a muoversi
a causa di una rete di
trasporti pubblici
carente e frammentaria; dove gli studenti e le studentesse fuori sede, non hanno assistenza sanitaria, dove non
esistono strutture recettive adeguate, dove
continua ad esistere un mercato,
poco trasparente e senza
controllo degli affitti; dove i ragazzi e le ragazze non sanno dove incontrarsi; dove i lavoratori e le
lavoratrici della scuola sono sempre di meno. In Abruzzo la legge
regionale sul diritto allo studio è ferma al 1978 e uno studente su quattro abbandona il proprio percorso di studio.
A distanza di dieci anni dal sisma non è mai partita la ricostruzione dell’edilizia scolastica, i più fortunati sono nei MUSP e le uniche scuole tornate nelle sedi originali sono scuole private.
Ci chiediamo perché una famiglia dovrebbe scegliere di far studiare il figlio o la figlia all’Aquila.
Ci chiediamo cosa sia ancora in grado di offrire questa città.
Tutto il nostro territorio ha bisogno di una volontà politica forte, di interventi strutturati ed organici, di vedere l’inizio di processi ad ampio raggio che riportino nella cittadinanza il desiderio e l’opportunità di poter scegliere di restare.
Apprendiamo del tardivo interesse della politica di maggioranza ed abbiamo letto le dichiarazioni del nostro primo cittadino. Restiamo dell’idea che interventi risolutori, affidati ai favori del politico di turno non si coniughino con la necessità di una progettualità a lungo termine, partecipata e condivisa.
Quello che merita la nostra città dobbiamo perseguirlo per DIRITTO E NON PER FAVORE.
Noi ci siamo.