“Gino, siamo allo stremo, puoi darci una mano?” gli avevano chiesto.
E lui, Gino Fasoli, 73 anni, ex prete francescano “convertitosi” a dottore, medico di famiglia in pensione, una vita da attivista e missionario in Africa per Emergency e Medici Senza Frontiere, non ci ha pensato un istante.
Era tornato in corsia nella sua Brescia, a 4 anni dalla pensione, per stare vicino ai malati di Covid-19 che nessuno riusciva più a seguire. Gli è stato così vicino, e con una tale cura e dedizione, che pochi giorni dopo è stato contagiato, si è ammalato, aggravato, infine, pochi giorni fa, è morto.
Gino se n’è andato sul campo, facendo fino all’ultimo il suo mestiere.
Gino è uno degli oltre 20 medici che sono caduti in corsia, in quello che assomiglia sempre più a un bollettino di guerra.
Gino era uno di quelli pronti a sacrificare tutto per aiutare il prossimo, a costo della vita.
Sapeva a cosa andava incontro quando ha risposto a quella chiamata. Ma non ha mai pensato di avere scelta.
Buon viaggio, dottore. Non lo dimenticheremo mai.
[Lorenzo Tosa]