COVID-19, OBBLIGO DI RESTARE A CASA A NAPOLI. MA NEI QUARTIERI C’E’ FOLLA COME SE FOSSE UN GIORNO NORMALE

 Dal Governo sono arrivate norme stringenti, la Regione Campania ha emanato ordinanze ancora più restrittive e in tv è un continuo bombardamento di spot: dovete restare a casa, per voi e per gli altri. Libertà personale sacrificata, in nome della tutela della salute pubblica: per fermare l’avanzata del coronavirus, per rallentare l’esplosione di casi di Covid-19, l’unico modo al momento possibile è restare in casa, evitando il contagio tra le persone. Ma, a quanto pare, il concetto non è ancora ben chiaro a tutti: oggi, 14 marzo, sono ancora parecchi quelli che girano tranquillamente, come se non fosse successo nulla.Il premier Giuseppe Conte ha introdotto la denuncia per chi esce di casa senza una valida motivazione, il governatore Vincenzo De Luca, come si dice, ci ha messo il carico da 90 e ha annunciato la quarantena forzata in casa col monitoraggio dell’Asl per chi viene trovato in strada, ma nemmeno questo è servito. La situazione è certamente inedita, gli Italiani di oggi non erano stati mai chiamati ad affrontare una emergenza del genere e lo smarrimento è comprensibile. Ma, quando a questo si aggiunge una atavica insofferenza alle regole, che in certe zone è più endemica dei virus, la situazione può solo peggiorare: quello che qualcuno sta prendendo come uno scherzo è destinato a finire in tragedia.

Le scene che arrivano oggi da diverse zone di Napoli lasciano a bocca aperta, ci si chiede come sia possibile che proclami, appelli, e nemmeno la “minaccia” delle conseguenze penali siano servite. Lungo il vico Tiratoio, ai Quartieri Spagnoli, sembra un normale sabato mattina: in una foto, scattata in tarda mattinata, si vede la stradina invasa di persone. Qualcuno ha la mascherina, ma la distanza di almeno un metro non esiste. Motorini parcheggiati ai lati del vicolo, persone che parlano tranquillamente tra loro, gente che si attarda dopo i (consentiti) acquisti di alimenti.

Folla anche alla Pignasecca e non è da meno Materdei: anche lì i negozi, quelli che in base al decreto possono rimanere aperti, continuano ad attirare gente che amabilmente passeggia e si gode questa giornata di sole di marzo. E non fa eccezione neanche Capodimonte: il Bosco è chiuso, ma le panchine all’esterno rimangono un comodo posto dove sedersi per passare la giornata.

Massimo Mazzetti

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