Roma, 29 marzo 2020.
“Siamo ancora nel pieno dell’epidemia o forse non siamo ancora arrivati e certamente le misure in scadenza il 3 aprile inevitabilmente saranno allungate. I tempi non li deciderà, come è sempre accaduto, il Consiglio dei Ministri bensì il propagarsi della pandemia che sembrerebbe ancora ad esso imporsi sulla diffusione. I sacrifici fatti dalle aziende, dalle famiglie e dai lavoratori di queste settimane sono seri mentre la politica della maggioranza e il Governo vanno nel panico, pensano più alla visibilità che a quello che serve in questo momento”.
Forte è quanto sostiene Antonio Spera, segretario nazionale Ugl Metalmeccanici il quale ribadisce che, “in questo momento parlare di qualsiasi riapertura, fabbriche, scuole o che chi sia, è inopportuno e irresponsabile. Tutti noi vogliamo tornare alla normalità, ma prima dobbiamo riaccendere un interruttore per volta. Ancora, come Ugl, supplichiamo di far arrivare il materiale di protezione alle fabbriche, far partire il tracciamento e i tamponi, preparare il Sud per una recrudescenza sui giovani che ci sarà comunque, se apri a tutti. Certa politica in Italia continua a parlare per slogan, la verità è che abbiamo un Governo e una classe dirigente che non è pronta per affrontare la prima vera emergenza della nostra generazione. Se l’autonomia la lasciamo fare da soli – continua Spera – certamente ogni regione farebbe meglio: oggi siamo ancora a organizzare il Paese su mascherine e ventilatori se pur l’organizzazione della Sanità è regionale; se il Governo non avesse ridotto la sanità all’osso con tagli sproporzionati, avremmo ospedali molto più organizzati, depositi forniti anche abbastanza pieni e grandi sui territori.
In Italia – aggiunge il sindacalista – per l’Ugl circa il 10 % dei contagiati accertati sono operatori sanitari, sono tantissimi gli asintomatici ma positivi ai quali viene negato l’accertamento con tampone. Questa inopinabile percentuale determina, purtroppo, una diffusione paurosa dei contagi, in considerazione degli inevitabili contatti degli incolpevoli ed ignari ‘untori’. Il Governo ancora è in tempo, deve imporre a tutte le regioni che le autorità sanitarie si adoperino rapidamente all’attivazione di uno screening ripetuto su tutti, imponendo pedissequamente l’isolamento anche dei positivi asintomatici, al fine di evitare che le regioni diventino lebbrosari. Il Governo – conclude Spera – deve adeguarsi ad una cabina di regia, ascolti il sindacato, dia retta a tutti i partiti e faccia le cose che servano al Paese”.