“Anche in questa competizione elettorale – dichiara l’Avv. Crescenzo Presutti – abbiamo assistito ad innumerevoli cambi di casacca, trasformismi, giravolte e quant’altro, con consiglieri comunali e aspiranti tali passati da destra a sinistra e viceversa.
Per carità, tutto lecito, e d’altronde succede anche in Parlamento, figurarsi in una piccola Città di Provincia come la nostra.
Tra le tante giravolte, più o meno incomprensibili, ce n’è una che, in particolare, merita almeno una spiegazione.
Mi riferisco a quella del Presidente del Consiglio di Sorveglianza del CAM, il dr. Alessandro Pierleoni.
Ciò che stupisce di questo cambio di casacca non è tanto il passaggio dall’area di cdx a quella del csx, quanto piuttosto il fatto di aver scelto di schierarsi con la coalizione di Di Pangrazio.
Ai cittadini non sfuggirà certamente che, con deliberazione n. 12 del 16 luglio 2018, il Consiglio di Sorveglianza del Cam, presieduto proprio da Alessandro Pierleoni, a seguito delle verifiche svolte sulla situazione debitoria del CAM, aveva deciso di promuovere un’azione di responsabilità nei confronti dei componenti dei Consigli di Gestione e degli amministratori che si erano succeduti nelle cariche negli anni precedenti.
“Un atto necessario a tutela dei soci, della società e dei creditori” queste le parole più volte ripetute dai tre membri del Consiglio di Sorveglianza (Pierleoni, Mazzocchi, Mostacci).
Il CAM, come è altrettanto noto, deliberava di citare in giudizio decine di ex amministratori, revisori etc – tra i quali anche il dr. Giovanni Di Pangrazio – imputando a ciascuno di essi “fatti di mala gestio posti in essere in violazione degli artt. 2392, 2407, 2409 terdecies c.c. e dello statuto” e “di aver proseguito” dall’anno 2012 in poi” l’attività sociale malgrado l’integrale perdita del patrimonio sociale”, finendo con il chiedere la condanna, in solido,.al risarcimento di una somma complessiva di oltre 19 milioni di euro.
Con immensa sorpresa, scopriamo oggi che il Presidente del Consiglio di Sorveglianza del Cam, Alessandro Pierleoni, è candidato nelle fila dello schieramento di Giovanni Di Pangrazio, cioè con colui che, parole dello stesso Pierleoni, sarebbe responsabile (unitamente ad altri) di aver proseguito l’attività sociale (dall’anno 2012) malgrado l’integrale perdita del patrimonio sociale.
Questa candidatura non può passare inosservata per una pluralità di ragioni.
Innanzitutto Pierleoni (che riveste tutt’oggi la carica di Presidente del Consiglio di Sorveglianza del Cam) dovrebbe spiegare ai cittadini, nonché ai Comuni soci, se la sua Relazione era sbagliata (giustificando l’incredibile salto della quaglia) oppure se è tuttora convinto di ciò che ha affermato e sottoscritto.
Delle due l’una.
O Pierleoni ammette che la responsabilità di Di Pangrazio non sussiste oppure che comunque è ancora convinto della fondatezza dell’azione di responsabilità da lui sostenuta dinanzi all’assemblea dei soci.
Il dr. Pierleoni, tuttavia, nel primo caso dovrebbe dimettersi dalla carica, ammettendo di essere incorso in un errore di valutazione, coinvolgendo l’ex Presidente del Consiglio di gestione (Giovanni DI Pangrazio) in una lite infondata perché non sorretta da valide motivazioni.
Ma anche nel secondo caso dovrebbe farlo, avendo scelto di candidarsi con chi – per sua espressa ammissione – dovrebbe rispondere di danni enormi provocati alla società partecipata dal Comune di Avezzano, e che nei prossimi mesi e anni potrebbe essere condannato dal Tribunale con conseguente (nuovo) commissariamento della Città.
I cittadini hanno diritto a una spiegazione, nonché bisogno di chiarezza e di certezze, soprattutto in una tornata elettorale che arriva in un momento complicatissimo a causa dell’emergenza sanitaria in atto e dopo un anno di commissariamento.”